Oltre un anno di indagini incessanti da parte delle forze dell’ordine, ma alla fine giustizia è fatta e la “banda del Golf Club” e delle rapine in villa è stata sgominata. Quest’oggi infatti, dalle prime ore dell’alba del 3 novembre i carabinieri della Sezione Operativa del NORM del Reparto Territoriale di Aprilia hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare contro sei persone.
L’articolata indagine, denominata “Oasi” era partita oltre un anno fa, nel luglio 2020
Gli arrestati sono ritenuti responsabili a vario titolo, dei reati di rapina in abitazione in concorso, sequestro di persona aggravato e danneggiamento seguito da incendio, consumato ai danni dei proprietari del Golf Club l’Oasi di Aprilia nell’estate del 2020.
I nomi degli arrestati
Le ordinanze di custodia cautelare eseguite dai carabinieri, riguardano:
MIHINDUKULASURIYA DINUSHA KASUN, Sri Lanka, 33 anni, residente a Ostia Antica;
ESPOSITO ROMOLO, 69 anni, residente a Vetralla (Vt);
ESPOSITO ARGENTINO, 35 anni, residente a Vetralla (Vt);
DE COLOMBI ANGELO, 38 anni, residente aa Aranova (Fiumicino);
BAJRAMI REDZEP, Macedonia, 33 anni, Montefiascone;
DEBARRE CEMP, 36 anni, Vetralla.
Secondo le risultanze investigative fatte proprie dal GIP Giuseppe Molfese, gli esecutori materiali del sequestro con rapina sarebbero stati Esposito Romolo, Esposito Argentino, De Colombi Angelo, Bajrami Redzep e Debarre Cemp mentre Mihindukulasuriya Dinusha Kasun avrebbe fatto da basista in concorso con Dawatage Supun, connazionale domestico della villa dove è avvenuto il fatto, poi suicida.
Nell’ordinanza di custodia cautelare il DIP sottolinea che “Esposito Romolo, De Colombi Angelo e Debarre Cemp sono soggetti di rilevante spessore criminale come documentato dai rispettivi casellari (pluripregiudicati con recentissimi reati contro il patrimonio)“.
E’ stata disposta la custodia cautelare in carcere per Esposito Romolo, De Colombi e Debarre. Esposito Argentino, Bajrami e Mihindukulasuriya sono stati collocati agli arresti domiciliari.
I fatti
Tutto ebbe inizio verso le 22.30 di sabato 11 luglio dell’anno scorso. I malviventi dopo aver fatto irruzione all’interno dell’abitazione, avevano legato marito e moglie insieme al domestico ed avevano sottratto una pistola calibro 9×21, una carabina calibro 12, oltre a due auto, le chiavi di una abitazione a Roma dove si erano poi recati per una seconda rapina e da cui avevano sottratto altri 7mila euro in contanti.
Le misure cautelari hanno raggiunto i malviventi interessati in vari punti del Lazio e nello specifico a Vetralla (Viterbo), Montefiascone (Viterbo), Acilia (Roma) e Fiumicino, oltre che a Bologna. L’articolata indagine, denominata “Oasi” ha permesso l’arresto del sodalizio criminale che, come specificano i carabinieri, era specializzata proprio nelle “rapine in villa” e con la propria ferocia ed efferatezza aveva terrorizzato, nella fattispecie, la facoltosa coppia, rappresentando un potenziale pericolo anche per i residenti della zona, che ora possono però dormire sonni tranquilli.
Ricordiamo che la posizione dei soggetti raggiunti dall’ordine di custodia cautelare è quella di indagati e che le prove si formano nel corso del processo. Fino al terzo grado di giudizio un indagato non può essere considerato colpevole.
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