Da Ostia a Roma un appuntamento in appena 24 ore di tempo per l’infusione degli anticorpi monoclonali prima che il covid si sviluppi in modo fatale. E’ il frutto della collaborazione stretta tra i sanitari del pronto soccorso dell’ospedale “G.B. Grassi” e quelli dell’istituto per malattie infettive “Lazzaro Spallanzani”.
Attiva al pronto soccorso dell’ospedale Grassi la collaborazione con lo Spallanzani per la infusione di anticorpi monoclonali in pazienti a rischio
Com’è noto il 19 marzo (leggi qui) il Ministero della Salute ha autorizzato la somministrazione degli anticorpi monoclonali per la terapia del Covid ma solo presso centri specializzati. A Roma le strutture autorizzate sono Spallanzani, Tor Vergata, Umberto I e il Sant’Andrea. Ciò significa che negli altri ospedali la somministrazione diretta non è consentita.
Il pronto soccorso del Grassi, però, collabora attivamente nella lotta al covid segnalando allo Spallanzani quei pazienti che per caratteristiche sono più esposti ai rischi della malattia e sono candidabili alla terapia degli anticorpi monoclonali.
Eh già perché il protocollo d’impiego di questo siero, derivato dal plasma dei malati che hanno sviluppato la giusta reazione immunitaria, è particolarmente rigoroso e riguarda solo alcune tipologie di malati. Possono accedere a quella terapia soggetti con sintomi lievi in fase inziale di malattia preferibilmente entro 3 gg ma sino a 10 dall’esordio dei sintomi che non necessitano di ossigeno obesi, i pazienti con malattia renale cronica in dialisi peritoneale o emodialisi, quelli affetti da diabete, immunodeficienza, malattie cardio-cerebrovascolari (inclusa ipertensione con concomitante danno d’organo) e BPCO (broncopneumopatia ostruttiva ) e/o altre malattie respiratorie croniche come l’asma.
Per questo motivo stamattina, domenica 11 aprile, i sanitari del pronto soccorso di Ostia hanno individuato in un paziente con sintomi lievi da 3 giorni, risultato positivo, sovrappeso, con BPCO in ex forte fumatore, ipertensione arteriosa, diabete mellito, il candidato idoneo per la somministrazione degli anticorpi monoclonali. La segnalazione inviata allo Spallanzani è stata accolta in tempo reale e domattina, lunedì 12 aprile, il malato riceverà l’infusione del siero.
Si tratta di un grande risultato per la Asl Roma 3 e i medici del pronto soccorso, in prima linea da oltre un anno nella battaglia contro il covid pur con mille disagi legati alla carenza dell’organico (leggi qui).
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