Vaccini e ripresa delle scuole. Scoppia la polemica. L’intesa Stato-Regioni ha previsto la ripresa delle attivitĂ didattiche in presenza al 50% nelle scuole superiori a partire dal 7 gennaio. La segretaria dello Snals Elvira Serafini chiede che gli insegnanti vengano vaccinati subito, di parere opposto l’assessore alle Politiche Sociali del Decimo Municipio Germana Paoletti.
“Di sicuro bisogna considerare che i docenti, come i medici, sono esposti ad un alto rischio di contagio – ha affermato la segretaria dello Snals Elvira Serafini – Tuttavia, mentre i medici hanno protocolli di sicurezza elevatissimi, indossano tute, mascherine e visiere, i docenti hanno in dotazione esclusivamente una mascherina chirurgica. Eppure in una classe ci sono mediamente dalle 25 alle 30 persone, tra alunni, docenti di base e docenti di sostegno”.
“Si resta lì per almeno 4/5 ore al giorno e le sole mascherine chirurgiche risultano poco efficaci in una situazione simile. Nel programma di distribuzione dei vaccini bisognerĂ ipotizzare delle prioritĂ , tra le diverse categorie lavorative, ma non si può ignorare che i docenti, insieme a tutto il personale scolastico, siano alla pari dei medici, esposti in prima linea al rischio di contagio. Ogni docente trascorre infatti quotidianamente dalle due alle cinque ore a contatto con un numero di alunni variabile tra le 50 e le 150 unitĂ ”.
“Situazione che diventa particolarmente rischiosa nelle scuole superiori, dove la platea, che ha un’etĂ oscillante tra i 14 e i 19 anni, rappresenta la categoria considerata piĂą coinvolta nel veicolare il virus, per la non sempre idonea attenzione che i giovani prestano al rispetto delle misure per il contenimento del contagio, soprattutto nella relazione con i coetanei”.
“Pertanto – prosegue Serafini – se si ritiene opportuno che le scuole restino aperte, perchĂ© la didattica va svolta in presenza, sarebbe auspicabile inserire il personale scolastico, insieme a quello sanitario, nella prima tranche dei vaccini da somministrare, per tutelare una categoria a forte rischio contagio. Ciò sia per evitare di gravare su ospedali e terapie intensive, sia per garantire il regolare svolgimento dell’attivitĂ didattica, per la quale non basta tenere le scuole aperte, ma bisogna agire per la tutela della salute dei docenti e di tutto il personale scolastico, onde evitare di tenere gli alunni in classe, ma i docenti a casa, in quarantena, o peggio in ospedale”.
Vaccini, ass. Paoletti: “Il personale scolastico attenda la seconda tranche
Di parere opposto è l’assessore alle Politiche Sociali ed Educative del Decimo Municipio Germana Paoletti che ha affermato: “In questo periodo i vaccini sono contingentati ed è quindi giusto che le prime dosi vadano a medici, infermieri e personale sanitario che lavora nelle Rsa. Sono loro ad essere maggiormente in pericolo, basta pensare alle centinaia di morti che ci sono state tra i dottori. Le scuole sono sicure. Nelle aule si riesce a mantenere la distanza”.
“Non sono neanche d’accordo sul fatto che ad essere piĂą a rischio siano i professori: in aula i ragazzi portano tutti la mascherina e i docenti non si avvicinano agli studenti. La categoria piĂą a rischio sono le maestre e le educatrici dei nidi che devono stare maggiormente a contatto con l’alunno. Infatti, il personale scolastico sarĂ coinvolto nella seconda tranche dei vaccini e si partirĂ proprio con ii dipendenti che sono a contatto con in bambini. Se nel Decimo Municipio gli insegnanti sono preoccupati? L’unica preoccupazione riguarda i mezzi pubblici. E’ lì che si crea il problema assembramento tra ragazzi”.Â
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