Lino Banfi ricorda Nadia Cassini, morta a 76 anni: “Una brava ragazza, sono addolorato” (VIDEO)

Il ricordo affettuoso dell’attore pugliese che girò diversi film insieme a Nadia Cassini

Il mondo del cinema e quello d’antan della commedia sexy all’italiana perdono, con Nadia Cassini, scomparsa oggi, mercoledì 19 marzo, una protagonista indimenticabile. Un’attrice di rara bellezza, nata negli Stati Uniti a Woodstock 76 anni fa e morta a Reggio Calabria, dove risiedeva da tempo, al termine di una lunga malattia.

Il ricordo affettuoso dell’attore pugliese che girò diversi film insieme a Nadia Cassini

A darle un ultimo saluto con un video pubblicato per la prima volta sul web, “il primo e l’ultimo” perché fedele alle tradizioni di un mondo senza Internet è stato, tra gli altri, l’attore pugliese Lino Banfi, suo partner sul grande schermo in produzioni datate Anni Settanta e Ottanta.

Banfi confessa tutto il suo dispiacere per la “morte di Nadia che soffriva molto per un male incurabile. Una bella carriera, una brava dona, una brava ragazza”.

E dal cassetto dei ricordi ‘Nonno Libero’ che ormai ha tagliato il traguardo degli 88 anni, ne tira fuori uno avvenuto sul set di un film allestito a Livorno dove, rammenta Banfi, “facevo il colonnello e lei non sapeva dire colonnello e diceva ‘coglionello’, diventata una battuta rimasta nella versione andata nelle sale. Come facevo con le mie partner e le mie amiche, durante le riprese regalai a Nadia un’orchidea. La mamma, che era una nobildonna americana ed era venuta a trovarla dagli Stati Uniti, rimase sorpresa e le dissi che si trattava di una mia abitudine”.

“Ciao Nadia”, conclude Banfi, soffiando tra le labbra un bacio destinato a raggiungerla ovunque adesso si trovi.

Il film era intitolato “La dottoressa ci sta col Colonnello” per la regia di Michele Massimo Tarantini e uscì nel 1980 inserendosi nel solco di un genere che lasciò progressivamente spazio a una filmografia imperniata su cinepanettoni o sceneggiature comiche più ‘impegnate’, come quelle realizzate in qualità di autore e protagonista da Carlo Verdone.

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Sta di fatto che la bellezza di Nadia Cassini aveva un tocco mediterraneo. Nome d’arte di Gianna Lou Müller, Nadia era figlia d’arte di genitori ballerini e attori professionisti.

Era nata nello stato di New York il 2 gennaio 1949 da padre di origini tedesche e da una madre con radici italiane che di nome faceva Patricia Noto.

Capelli corvini e labbra a incorniciare un sorriso magnetico Nadia prende il cognome di Cassini dopo il matrimonio con il giornalista Igor Cassini Loiewski, all’epoca 54enne e da cui l’artista, appena ventenne, si separerà nel 1972.

Dalla sua relazione con l’attore greco Yorgo Voyagis nascerà la figlia Kassandra che ha pubblicato sul web un accorato e addolorato messaggio per la perdita dell’amatissima mamma.

Nadia arriva in Italia direttamente da New York nel 1970 insieme al primo marito in trasferta per occuparsi di una casa di moda fondata dal fratello,

Manterrà intatto un forte accento anglosassone, marcatamente americano e con la sua bellezza mediterranea e un corpo statutario inanella una serie di ruoli nei film trasgressivi, ma incanalati sul binario di una commedia erotica di tipo soft, in cui viene spesso inquadrata alle spalle.

La vita poco fortunata dopo il tramonto della commedia sexy all’italiana

La vita mi ha dato un bellissimo fondo schiena anche se non sono stata particolarmente fortunata”, ha confessato la Cassini una volta, anche se ha recitato spesso al fianco di attori conosciuti: oltre a Lino Banfi, Alvaro Vitali, Mario Carotenuto, Renzo Montagnani e Lando Buzzanca, solo per citarne alcuni.

Ottiene piccole parti in alcune pellicole come ‘Il divorzio‘ di Romolo Guerrieri e ‘Il dio serpente‘ di Piero Vivarelli, entrambe del 1970, o ‘Mazzabubù… Quante corna stanno quaggiù?‘ uscito l’anno seguente per la regia di Mariano Corbucci.

Ritornata in Italia nel 1975 quattro anni più tardi la Cassini gira nel ruolo di protagonista ‘L’insegnante balla… con tutta la classe’ di Giuliano Carmineo.

La pressione sociale legata a un radicale cambiamento dei rapporti sociali, l’avvento del femminismo e gli anni di piombo decretano in seguito il tramonto definitivo di un genere ‘cult’ che spingerà Nadia Cassini a lasciare l’Italia nella seconda metà degli anni Ottanta per tornare negli Stati Uniti.

La sfortuna cui spesso faceva riferimento risale a questo periodo che coincide con il definitivo ritiro dalle scene a causa di un lifting al naso che le rovinò il viso nel 1987. Seguiranno epoche più buie anche di dipendenza da cui l’attrice statunitense riuscì a tirarsi fuori nonostante fosse rimasta ferita gravemente in un incidente stradale del 2009, quando l’auto su cui si trovava uscì di strada.

In seguito tornò in Italia e decise di prendere casa a Reggio Calabria, la città in cui è scomparsa oggi.