Il fucile in un angolo e lo stupro a turno. Hanno un volto e un nome i tre aguzzini che a ottobre scorso hanno trascinato una 42enne romana in una baracca nel parco della Caffarella per poi stuprarla a turno. La donna si è ritrovata nell’incubo dopo aver chiesto una dose di crack a uno dei tre, suo conoscente.
Lo stupro nel parco della Caffarella all’interno di una baracca, svolta nelle indagini
A finire in manette con l’accusa di stupro di gruppo due indiani di 31 e 33 anni, e un pakistano di 30 anni, arrestati ieri dai carabinieri della Stazione di Roma San Sebastiano su mandato di cattura fatto spiccare da Piazzale Clodio.
Le attività dei Carabinieri sono state avviate dopo la denuncia della donna che il 14 ottobre 2024 venne notata da una passante in stato confusionale nel parco della Caffarella. Ai Carabinieri intervenuti sul posto, la donna ha poi raccontato di essere rimasta vittima per ore di violenze sessuali in una baracca.
L’incontro in via Palmiro Togliatti
Soccorsa e portata all’ospedale San Giovanni, la donna ha quindi specificato come era entrata in contatto con gli aguzzini. La stessa notte, infatti, aveva incontrato in viale Palmiro Togliatti uno dei tre, suo conoscente, al quale aveva chiesto una dose di crack.
L’uomo, che era in compagnia di un amico, l’avrebbe poi invitata a seguirlo fino a una baracca all’interno del parco della Caffarella dove era presente anche un altro sconosciuto.
Secondo il racconto della donna, dopo aver consumato la droga, il suo ‘amico’ le avrebbe proposto rapporti intimi con lui e coi due sconosciuti, poi subìti a furia di schiaffi.
Lo stupro a più round
La donna ha inoltre denunciato di essere stata minacciata con un fucile e accompagnata fuori dal suo conoscente che l’avrebbe poi costretta, stringendole le mani al collo, a subire altre violenze dietro delle sterpaglie dove si è poi svegliata in stato confusionale.
Le indagini dei carabinieri della Stazione di Roma San Sebastiano hanno permesso di raccogliere – grazie all’analisi delle telecamere di videosorveglianza delle aree interessate, all’escussione dei testimoni e alle dichiarazioni rese dalla parte offesa, oltre ad un accurato sopralluogo eseguito all’interno della baracca – gravi indizi di colpevolezza a carico dei tre stranieri che hanno consentito alla Procura di chiedere e ottenere per i tre un ordine di arresto.
Il fucile
Proprio all’interno della baracca i carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia Roma Eur e quelli della 7° Sezione del Nucleo Investigativo di Roma hanno rinvenuto e sequestrato un fucile monocanna calibro 28 e 6 munizioni dello stesso calibro. I tre ora sono stati assegnati a Regina Coeli.