Aveva paura di chiudere gli occhi e addormentarsi e si strappava i capelli. Comportamenti insoliti e angoscianti per un bambino di soli sei anni che hanno allertato i suoi familiari e gli insegnanti. Dietro questi gesti disperati si nascondeva un orrore inconfessabile: gli abusi sessuali perpetrati dal padre.
Una sentenza sconvolgente a Roma: un genitore condannato a 13 anni per gli abusi sul figlioletto
Ieri, la Corte d’Assise di Roma ha emesso una sentenza con pochi precedenti. L’uomo, un 45enne dell’area Casilina ed ex fabbro, è stato condannato a 13 anni di reclusione e tre anni di libertĂ vigilata per violenza sessuale aggravata dai vincoli di parentela.
Un incubo che si ripeteva nel silenzio
Durante le rare occasioni in cui il bambino trascorreva del tempo con il padre, dopo la separazione dei genitori, si consumavano atti indicibili. Il piccolo, terrorizzato e confuso, non riusciva a trovare il coraggio di denunciare le violenze subite.
Le prove inconfutabili
Non sono state necessarie immagini o video per provare le accuse. Le perizie mediche effettuate presso l’ospedale Bambino GesĂą hanno fornito prove inconfutabili degli abusi subiti dal bambino.
Inoltre, la minuziosa analisi psicologica condotta da uno specialista ha permesso di ricostruire un quadro chiaro e doloroso delle violenze subite dal piccolo, che ha raccontato le sue sofferenze con voce tremante e singhiozzante.
La denuncia della madre e il ruolo della scuola
La madre del bambino, assistita dall’avvocato Anna Romano, si è accorta che qualcosa non andava e ha deciso di indagare. Sospettando che il figlio potesse essere vittima di abusi, ha coinvolto anche la scuola, dove il piccolo mostrava segni evidenti di disagio e isolamento.
Una condanna esemplare
Il pubblico ministero Alessia Natale aveva richiesto una condanna ancora piĂą severa, 14 anni di reclusione. La sentenza della Corte, pur non raggiungendo la pena massima richiesta, rappresenta una vittoria per la giustizia e un segnale forte contro la violenza sui minori.
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