Scontri al corteo. La manifestazione per commemorare Ramy, il giovane di 19 anni morto a Milano durante un inseguimento con i carabinieri, si è trasformata a Roma in una violenta guerriglia urbana che si è chiusa col ricorso di otto agenti alle cure mediche in ospedale. Ora il via alle identificazioni da parte degli uomini della Digos per chi ha scatenato l’attacco.
Scontri nella Capitale durante la manifestazione per la morte del 19enne. Manifestanti contro le forze dell’ordine, Piantedosi condanna gli attacchi
Nella serata di ieri, alcune centinaia di manifestanti, in gran parte appartenenti a collettivi autonomi e gruppi studenteschi, si sono radunate nel quartiere San Lorenzo.
Quello che doveva essere un momento di lutto e di protesta pacifica si è rapidamente trasformato in scontri.
I manifestanti hanno lanciato bombe carta e fumogeni contro un supermercato e successivamente contro le forze dell’ordine, impegnate a mantenere l’ordine pubblico. Di fronte a questi attacchi, la polizia ha risposto con una carica, decisa direttamente dal questore Roberto Massucci per proteggere l’incolumità degli agenti. Il bilancio provvisorio è di otto poliziotti feriti, tutti in servizio presso il commissariato San Lorenzo.
Al presidio indetto da studenti e collettivi nel quartiere universitario di San Lorenzo hanno preso parte almeno trecento persone. Tra loro c’era anche Zerocalcare, estraneo però agli socntri.
Il sit-in, iniziato pacificamente, si è tramutato presto in un corteo non preavvisato. Alla testa lo striscione con la scritta “Vendetta per Ramy, la polizia uccide” e i numeri 1312. Cifra che si traduce nell’acronimo Acab, ovvero in “All cops are bastards”. Tra i cori: “Unici stranieri gli sbirri nei quartieri“.
Il commento della premier Giorgia Meloni
“Tra bombe carta, fumogeni e aggressioni, ieri sera a Roma abbiamo assistito all’ennesimo, ignobile episodio di disordine e caos a opera dei soliti facinorosi scesi in piazza non per manifestare per una causa, bensì per puro spirito vendicativo – il commento della premier Giorgia Meloni – Non si può utilizzare una tragedia per legittimare la violenza. Alle Forze dell’Ordine va la nostra solidarietà, insieme agli auguri di pronta guarigione agli agenti feriti. Siamo dalla vostra parte”.
La condanna di Piantedosi
Il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ha condannato fermamente gli atti di violenza, sottolineando come questi episodi dimostrino l’esistenza di gruppi organizzati che strumentalizzano ogni situazione per seminare caos. “Queste aggressioni devono essere condannate da tutti, senza indecisioni o speciosi distinguo”, ha dichiarato Piantedosi, esprimendo piena solidarietà alle forze dell’ordine.
“Anche – ha aggiunto in una nota il ministro – per sostenere un clima di fiducia nei confronti delle nostre Forze di Polizia, che sono tra le migliori al mondo, che offrono standard altissimi di professionalità, si prodigano con passione e impegno e certamente non possono essere sottoposte a giudizi sommari o aggressioni in piazza”.
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