Apertura del Giubileo: protesta degli attivisti per il clima ai varchi di San Pietro

Attivisti per l'ambiente a San Pietro per la cancellazione del debito e la restituzione delle terre: sette fermati nel blitz all'apertura del Giubileo

Un gruppo di sette attivisti ambientalisti è stato fermato pochi minuti prima dell’apertura del Giubileo, dai poliziotti ai varchi di filtraggio di Porta Angelica. L’azione di protesta, è stata organizzata da membri del movimento Debt for Climate.

Attivisti per l’ambiente a San Pietro per la cancellazione del debito e la restituzione delle terre: sette fermati nel blitz all’apertura del Giubileo

Gli attivisti ambientalisti, si sono presentati all’evento di apertura del Giubileo a San Pietro esponendo striscioni gonfiabili con le scritte “Jubilee = debt cancellation” e “Jubilee = land back”, così rivendicando la cancellazione del debito e la restituzione delle terre come azioni necessarie per affrontare la crisi climatica.

Chi sono gli attivisti fermati

I sette attivisti, di etĂ  compresa tra i 20 e i 40 anni, provengono da diversi paesi europei: quattro sono di nazionalitĂ  tedesca, uno di origine americana e uno belga. Tra loro ci sono anche due attivisti giĂ  noti per la loro partecipazione a precedenti manifestazioni ambientaliste.

Le motivazioni della protesta

La scelta di portare avanti questa protesta proprio in occasione dell’apertura del Giubileo non è casuale. Gli attivisti di Debt for Climate intendono sottolineare il legame tra la crisi climatica e le questioni sociali ed economiche, e invitare la Chiesa e la comunitĂ  internazionale a prendere posizione in favore di un modello di sviluppo piĂą sostenibile e giusto.

Su uno striscione c’era scritto “Jubilee = debt cancellation”, un chiaro riferimento alla richiesta di cancellazione del debito dei Paesi piĂą poveri, spesso gravati da un onere finanziario insostenibile che ostacola la loro capacitĂ  di affrontare le conseguenze dei cambiamenti climatici.

Mentre sull’altro, la scritta “Jubilee = land back” era stata apposta per sottolineare invece l’importanza di restituire le terre alle comunitĂ  indigene e locali, che sono le prime vittime della crisi climatica e della perdita di biodiversitĂ .

Le reazioni alle proteste

L’azione degli attivisti ha suscitato reazioni contrastanti. Da un lato, c’è chi ha espresso solidarietĂ  alle loro richieste, sottolineando l’urgenza di affrontare la crisi climatica.

Dall’altro lato, ci sono coloro che hanno criticato le modalitĂ  della protesta, giudicandole inopportune in un contesto religioso come quello del Giubileo, che peraltro rappresenta un’occasione importante per promuovere azioni concrete a tutela dell’ambiente.

Papa Francesco ha piĂą volte sottolineato per questo, l’importanza della cura della casa comune e ha invitato tutti i credenti a impegnarsi per un futuro piĂą sostenibile.

L’azione degli attivisti di Debt for Climate di fatto, si sarebbe inserita in questo contesto, sollecitando la Chiesa e la comunitĂ  internazionale a compiere scelte coraggiose e a promuovere politiche ambientali piĂą ambiziose.