Andiamo a scoprire tutte le novità contenute nella manovra 2025, con la possibilità per alcune categorie di persone, di andare in pensione a 64 anni.
Tutte le novità contenute nell’emendamento presente nella manovra 2024, per la pensione anticipata a 64 anni
Il nuovo emendamento nella Manovra 2024 rimette in gioco la pensione anticipata a 64 anni.
Ci sarà dunque la possibilità di permettere ai lavoratori con il sistema contributivo puro di a avere accesso ad un particolare piano pensionistico anticipato.
La pensione anticipata a 64 anni è dunque una possibilità per alcune categorie di contribuenti e lavoratori che hanno iniziato per tempo a versarli con anticipo previdenziale: questa opzione rientra nel sistema contributivo introdotto con la riforma Dini del 1995, che lega l’importo della pensione ai contributi effettivamente versati.
Nel dettaglio, il trattamento pensionistico degli italiani in questi hanno a subito effetti asimmetrici, derivanti dall’applicazione della della Legge Fornero 2011, capace di inasprire i requisiti necessari per andare in pensione, cambiando i limiti dell’età pensionabile e legandolo agli adeguamenti connessi all’aspettativa di vita.
Pertanto, con la legge di Bilancio 2025, arriva un’importante opzione per dare maggiore flessibilità in uscita, permettendo ad alcune categorie di lavoratori di ritirarsi a 64 anni grazie a un sistema misto che mixa previdenza pubblica e complementare.
La Manovra 2025 comprende un emendamento promosso dalla Lega che introduce una misura ponte per i lavoratori con anzianità contributiva interamente successiva al 31 dicembre 1995.
Per questa categoria di lavoratori è prevista un’uscita anticipata a 64 anni e a questo scopo tanti di loro hanno da tempo sottoscritto piani pensionistici complementari.
Con le nuove regole, andare in pensione a 64 anni sarà più semplice per chi ha aderito a tali piani.
Facendo un esempio concreto, Fabio ha 45 anni e ha iniziato a lavorare nel 2000. Ha sottoscritto un piano previdenziale complementare nel 2005 e ha accumulato 25 anni di contributi pubblici. Secondo la nuova riforma della Manovra 2025, Mario potrà presentare la richiesta di pensionamento anticipato a 64 anni di età, cumulando i contributi pubblici con quelli della pensione integrativa, soddisfacendo così il requisito minimo per l’accesso alla pensione anticipata. In questo modo potrà ottenere una pensione più alta rispetto a quella che avrebbe ricevuto solo con i contributi pubblici.
Ad oggi, la pensione anticipata a 64 anni con 20 anni di contributi è condizionata dal requisito di un importo minimo dell’assegno pari ad almeno tre volte l’assegno sociale (circa 1.603 euro mensili).
Pertanto partire dal Primo gennaio 2025, i lavoratori che dispongono di una rendita integrativa potranno combinare i contributi accumulati nel fondo con quelli pubblici per soddisfare i requisiti normativi e accedere alla pensione a 64 anni.
Questo nuovo sistema previdenziale misto prevede dunque i seguenti requisiti:
- dal 1° gennaio 2025: almeno 25 anni di contributi (anziché 20);
- dal 2030: il requisito aumenterà a 30 anni di contributi.
Pertanto, per accedere alla pensione anticipata a 64 anni, i lavoratori dovranno avere almeno 25 anni di contributi.