Domani sarà una settimana che via Domenico Ceccarossi è nuovamente chiusa “per ragioni di sicurezza”. L’asfalto sprofonda da quasi cinque anni ma nessuno ci mette mano: tra X Municipio, Campidoglio, Acea e Consorzio di Autorecupero dell’Infernetto ci si rimpalla le responsabilità.
La storia è complessa e vede al centro di un problema che attende una risoluzione da quasi un quinquennio, via Domenico Ceccarossi, nel cuore dell’Infernetto. Dal 2016 il cedimento della condotta fognaria impone la chiusura al traffico di quella strada. Da allora solo transenne, ondini di chiusura, rimozione degli ostacoli ma mai un lavoro che portasse al risanamento del grave disservizio.
LA STORIA
Lo scorso sabato è stata chiusa via Domenico Ceccarossi all’Infernetto su segnalazione di Labur- Laboratorio di Urbanistica, per garantire la pubblica e privata incolumità. Ad oggi non risulta essere stata emessa alcuna Determinazione Dirigenziale da parte del Gruppo X Mare per cui si desume che sia vigente ancora la 841/2016.
Va ricordato che il 30 agosto 2016, l’ACEA aveva chiesto la chiusura della via per un “grave danno alla condotta fognaria in via Domenico Ceccarossi, 55“, proprio dove oggi c’è ancora la voragine. Dal sopralluogo eseguito in data 18 ottobre 2016 dal Gruppo X Mare del corpo di Polizia Locale di Roma Capitale, era stata confermata la presenza dei transennamenti tra via Stefano Landi e via Marco Enrico Bossi, posizionati dalla ditta Bacino Sud Scarl per conto ACEA. Con Determinazione Dirigenziale n.841 del Gruppo X Mare, il 19 ottobre 2016 è stato pertanto interdetto al traffico il tratto di strada citato “fino al ripristino delle condizioni di sicurezza” garantendo esclusivamente gli accessi alle sole proprietà private ivi esistenti (Rep VO/841/2016, Prot. VO/79552/2016).
Il 2 marzo 2017 una Commissione del Municipio X, si era recata su posto riscontrando un abbassamento del livello stradale al centro della carreggiata. Il 21 luglio 2017 la Direzione Tecnica municipale aveva risposto di non poter prendere in considerazione la messa in sicurezza del tratto di strada perché non acquisita e non in manutenzione.
A luglio 2017 la strada era stata riaperta, forse dai cittadini esasperati. Un commerciante della zona, a seguito di accesso agli atti, ha ottenuto il 19 aprile 2019 (prot. VO/32146/2019) la seguente risposta dal Gruppo X Mare: “Avendo il personale della scrivente U.O. riscontrato che il tratto di strada interessato è stato riaperto alla circolazione veicolare, fatta eccezione per il transennamento di un tombino presente al centro della carreggiata, è stata inoltrata nota alla Direzione Tecnica per il ripristino di quanto previsto dal provvedimento suindicato” (la DD 841/2016).
Il 14 ottobre 2019 è stato eseguito un nuovo sopralluogo, senza alcun esito.
LE CONTESTAZIONI
“Resta quindi da capire – denuncia la portavoce di Labur, Paula Felipe De Jesus – perché da luglio 2017 sia rimasta aperta la strada e perché la Presidente del Municipio, Giuliana Di Pillo (avente delega al patrimonio e dunque all’acquisizione della strada) non sia mai intervenuta a risolvere il rimbalzello di natura amministrativa tra ACRU Infernetto (Associazione Consortile di Recupero Urbano) e Dipartimento Urbanistica che ne rifiutano la responsabilità”.
“Noi – conclude la nota di Labur – andremo avanti a far chiarezza sulla evidente negligenza di questa Amministrazione che evidentemente non ha così a cuore la privata e pubblica incolumità dei cittadini di cui però ha piena responsabilità giuridica, visto che alle question-time sull’argomento del capogruppo della Lega, Monica Picca, il Vice Presidente Alessandro Ieva, con delega alla Sicurezza, non si degna nemmeno di presenziare e nonostante il consigliere comunale, Paolo Ferrara, abbia la delega per il Campidoglio alla Polizia Municipale”.
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