Sotto scorta l’albero di Natale del Vaticano: ambientalisti contrari al taglio

Nonostante le proteste e la petizione con oltre 40mila firme, l'abete rosso di Ledro è stato abbattuto: l'albero sarà posizionato accanto al presepe di Grado

Nella foto l'albero di Ledro - fonte social free

Nonostante le forti proteste da parte di associazioni ambientaliste e della comunità locale, l’abete di 30 metri destinato a diventare l’albero di Natale di Piazza San Pietro, è stato abbattuto questa mattina lunedì 18 novembre, alle prime luci dell’alba. La scelta di procedere con l’abbattimento in queste ore è stata dettata dalla volontà di evitare tensioni e manifestazioni, viste le numerose opposizioni all’iniziativa.

Nonostante le proteste e la petizione con oltre 40mila firme, l’abete rosso di Ledro è stato abbattuto: l’albero sarà posizionato accanto al presepe di Grado

Le forti proteste e le oltre 40mila firme raccolte online, non hanno avuto la meglio sulla decisione di tagliare l’abete rosso di 30 metri dai boschi della Val di Ledro, dove lo splendido albero è stato scelto dal giardiniere del Papa, e abbattuto per giungere a Roma e addobbare Piazza San Pietro.

Al sindaco era arrivata perfino una diffida dalle associazioni ambientaliste, che si erano opposte all’abbattimento dell’albero fin dal principio, sottolineando l’importanza di preservare la biodiversità e di promuovere pratiche sostenibili, e cogliendo l’occasione, ancora una volta, di riaccendere il dibattito sulla sostenibilità di questa tradizione natalizia.

L’albero proveniente dalla Val di Ledro (nella foto estratta da RTTR), e abbattuto intorno all’alba di oggi per evitare tensioni, è ora guardato a vista dai Carabinieri, e sarà trasportato a Roma nel corso di due notti per arrivare in città nella Capitale tra mercoledì 20 e giovedì 21, che per una strana, e sfortunata combinazione, cade proprio nella Giornata dell’Albero.

Una volta giunto a destinazione sotto scorta, l’abete rosso trentino, verrà posizionato al centro di Piazza San Pietro e addobbato per le festività natalizie, a vegliare sull’altro dono, il presepe che viene invece da Grado, il bellissimo centro lagunare in provincia di Gorizia che ha ispirato l’ambientazione della Natività, con Gesù che nasce all’interno del casóne, la caratteristica costruzione di canne abitata dai pescatori.

Il 7 dicembre mattina poi, ci sarà l’udienza con Papa Francesco, e nel pomeriggio, alle ore 17,00, la cerimonia di inaugurazione e illuminazione con il cardinale Fernando Vérgez Alzaga, presidente del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano, e suor Raffaella Petrini, segretario generale dello stesso Governatorato.

Ambientalisti: “Il Vaticano voleva smettere di tagliare l’albero di Natale già dal 2023”

Con buona pace di chi anche quest’anno ha provato a fare riflettere la società sul perché il Vaticano dovrebbe rinunciare al taglio di un abete suggerendo una svolta coraggiosa ed un nuovo approccio alla Natura, la pianta è stata tagliata ed è in viaggio verso piazza San Pietro – dichiarano dalla pagina Prospettive Vegetali -. Che ci crediate o no però, il Vaticano voleva smettere di tagliare l’Albero già dal 2023: il Governatorato, struttura che si occupa di rispondere alle petizioni della società civile, si è addirittura presentato all’incontro del 6 luglio 2022 con una sua proposta per smettere di tagliarlo. La scoperta fatta, è stata che i sindaci che da molti anni aspettano di donare il loro albero, non rinunceranno mai. Ma chi ancora “tifa” perché l’albero continui ad essere tagliato, dovrà prendere atto che il Vaticano ha già preso la decisione di rinunciare” – concludono.