Abusi edilizi all’Ostiamare, il presidente Roberto Di Paolo lascia la società di calcio (VIDEO)

Il presidente dell'Ostiamare spinto a gettare la spugna: nessuna soluzione col Comune di Roma

E’ arrivato il momento di dire basta, mi dimetto”. Il presidente dell’Ostiamare Roberto Di Paolo getta la spugna. L’annuncio oggi pomeriggio, 6 novembre, durante la conferenza stampa convocata per fare un punto sull’Anco Marzio, relegato di nuovo, per via degli abusi edilizi ereditati, a non poter tifosi sugli spalti.  Le redini della squadra passeranno a Ettore Placidi.

Il presidente dell’Ostiamare spinto a gettare la spugna: nessuna soluzione col Comune di Roma

Ho fatto tutto ciò che era in mio potere, andando magari anche oltre quelli che sono i normali obblighi che spetterebbero ad un privato – la precisazione del patron della società – In questi anni ho dovuto far fronte mio malgrado ad una situazione figlia di un passato che non mi appartiene ma che per il bene dell’Ostiamare ho cercato di indirizzare verso un futuro che vedesse questo club ai vertici”.

L’impianto ereditato, con tutte le ormai tristemente note problematiche sono però diventate un fardello troppo grande per me e perciò mi dimetto dal ruolo di Presidente”, la conclusione di Di Palo.

Adesso è doveroso che tutte le parti, a partire dal Comune di Roma, ricoprano un ruolo attivo nella risoluzione di una vicenda divenuta insostenibile per un solo imprenditore che, ripeto, non ha mai lesinato sforzi economici e risorse. Quando si parla di Ostiamare, nelle istituzioni viene sempre rimarcato il patrimonio che questa società rappresenta per il territorio. Se è davvero così ognuno ora faccia la sua parte per salvarla”.

Il nodo mai risolto degli abusi “ereditati”

Energie, quelle della proprietà, dilapidate in un percorso che l’ingegnere Filippo Palombini, il responsabile dei lavori all’Anco Marzio per conto dell’Ostiamare, ha riassunto in apertura di conferenza.

Stabilite le irregolarità strutturali dell’impianto dopo i rilievi fatti dalle autorità competenti ci siamo impegnati e abbiamo presentato il progetto di riqualificazione generale dell’Anco Marzio di cui siete a conoscenza”, ha detto Palombini.

Abbiamo concordato con le istituzioni un cronoprogramma dei lavori che negli anni portasse a riqualificare la struttura tenendo comunque le porte aperte al pubblico. Non a caso a settembre è stato garantito l’accesso durante le partite, salvo poi tornare ad una condizione di inaccessibilità”.

Questo perché ci è stato chiesto, prima di poter proseguire con la riqualificazione, di effettuare prima la demolizione di tutte le opere abusive. Richiesta di fatto incompatibile con la possibilità da parte della società di garantire la normale funzione sportiva e sociale dell’impianto”.

Sul caso dei tifosi lasciati fuori dalla stadio dell’Ostiamare due anni fa era stato anche aperto un fascicolo in procura