Non si è trattato, almeno questa volta, del cedimento di un albero apparentemente sano, ma dello schianto di un pino secco e ormai morto da tempo che abbattendosi al suolo ha ingombrato mezza carreggiata senza intercettare, per fortuna, alcun veicolo sulla sua traiettoria.
Un altro pino morto da tempo cade sulla strada in un clima di inerzia generalizzata che mette sempre più a rischio la pubblica incolumità
Il crollo si è verificato questa mattina, martedì 10 settembre, nella località di Campo Ascolano, il quartiere residenziale affacciato sul Tirreno al confine con Torvaianica. L’albero si trovava in prossimità di via Arno, poco prima della rotonda con via di Pratica.
Un’arteria ad alto scorrimento molto utilizzata per i collegamenti tra Pomezia e il litorale e su cui, con estrema facilità, si sarebbe potuta consumare una tragedia dato che una parte della sommità del tronco e di una chioma ormai completamente ischeletriti hanno invaso un’intera corsia del sedimento stradale.
Non ci sono dubbi. L’albero non solo era in avanzato stadio di necrosi ma era anche posizionato molto vicino alla strada e rappresentava un pericolo più che evidente per la pubblica incolumità.
Eppure nessuna delle autorità competenti, e in primis l’amministrazione comunale pometina si sono fatte carico di rimuoverlo per tempo.
Quella della scarsa, per non dire inesistente, manutenzione del patrimonio arboreo costituito da pini mediterranei che, quasi senza soluzione di continuità si affacciano sul litorale purtroppo non è una novità. L’incuria in cui queste piante continuano a sopravvivere è un connotato tutt’altro che esclusivo di una specifica zona.
Si tratta di un fenomeno endemico. Basti pensare allo stato in cui versa gran parte della pineta di Castel Porziano dove i parassiti come la cocciniglia tartaruga, complice l’inerzia dell’ente locale, hanno fatto strage di alberi che una volta morti mettono seriamente a rischio la sicurezza dei veicoli e dei pedoni che transitano sulle strade adiacenti.
Nel caso del pino di Campo Ascolano il colpo di grazia deve essere stato inferto dai forti venti e dalle piogge insistenti che si sono abbattute sulla costa negli ultimi giorni e che hanno causato un vero e proprio disastro anche lungo il litorale a nord di Roma e in particolare a Fregene dove una tromba d’aria ha scoperchiato il tetto della parrocchia situata nel borghetto dei pescatori e, anche in questo caso, fatto a pezzi o abbattuto moltissime piante ad alto fusto (leggi qui).
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