Nuovo porto crocieristico di Fiumicino, ultime battute per la valutazione d’impatto ambientale VIA che una commissione di tecnici a livello nazionale sta effettuando sulla variante del progetto. I concessionari dell’opera hanno voluto illustrare i contenuti delle modifiche apportate al progetto originario evidenziando i vantaggi che la variante apporterà soprattutto sotto il profilo della tutela dell’ambiente.
I progettisti del nuovo porto crocieristico, sotto valutazione tecnica, rispondono alle osservazioni sul grado di inquinamento che potrebbe arrecare a Fiumicino
L’incontro, al quale ha preso parte un gruppo di imprenditori del litorale romano insieme con il sindaco di Fiumicino, Mario Baccini, si è svolto presso la sala Carrozze del resort QC Termeroma. A organizzare l’appuntamento è stato il comitato Il Timone mentre all’ad del concessionario Fiumicino Waterfront Galliano Di Marco e all’attuatore del progetto per conto dell’amministrazione locale, ing. Massimo Guidi, è spettato il compito di illustrare gli aspetti salienti delle modifiche. A fare gli onori di casa, oltre a don Muzio Cesarini Sforza, titolare della location, il presidente del Comitato Il Timone, Gianpaolo Nardozi, e Matteo Di Mascio.
E’ indubbio che la nuova marina, il cui costo è stimato in circa mezzo miliardo di euro, rappresenta non solo un elemento di impatto che va ad aggiungersi ad un tessuto urbanistico, quello dell’Isola Sacra, delicato e il larga parte frutto di edilizia cosiddetta “spontanea”. L’opera, benchè interamente realizzata sullo specchio d’acqua stretto tra il vecchio faro e il lungomare di Isola Sacra, ha bisogno di infrastrutture a terra che la rendano funzionale e nel minor modo possibile impattante in termini di qualità della vita per i residenti. D’altra parte, i vantaggi in termini di posti di lavoro sia diretti che indotti ma anche in fatto di sostegno all’economia locale, sono indubbi.
I posti di lavoro
La Fiumicino Waterfront ha affidato alla società internazionale di consulenza direzionale e revisione contabile Ernst & Young uno studio sull’impatto occupazionale che il nuovo porto crocieristico avrà sulla città. Stando alle stime comunicate da Di Marco, nella fase di costruzione dell’opera saranno circa 8mila gli occupati mentre, avviata l’attività crocieristica e diportistica, saranno 5300 i nuovi posti di lavoro.
Le costruzioni a ridosso del porto
Rispetto al progetto originario del 2009 targato IP (Iniziative Portuali), quello del Fiumicino Waterfront del 2023 nel quale è stato aggiunto il bacino di accosto crocieristico, l’impatto edilizio si riduce di circa il 37% passando dagli originari 67.600 metri quadrati a 42.500. Si riduce anche l’altezza massima degli edifici, da 40 a 22 metri, e migliora la visuale libera verso il mare (da 69 a 77%).
Un Colosseo sul mare
Desta curiosità la costruzione circolare prevista nella marina e già definita il Colosseo sul mare. La struttura è destinata a ospitare gli uffici di comando e organizzazione del porto crocieristico. Al suo fianco sorgerà l’albergo e sul molo di collegamento tra approdo imbarcazioni e accosto delle navi da crociera, sorgerà un’enorme piazza coperta. “Abbiamo l’ambizione di realizzare la più bella marina d’Italia – promette Di Marco – I nostri riferimenti sono il ristrutturato Porto Antico di Genova e i porti di Antibe e Monaco”.
Quante navi da crociera ogni giorno?
Riguardo al traffico delle navi da crociera, la società concessionaria indica che il traffico di navi da crociera, costituito esclusivamente da imbarcazioni della Royal Caribbean, si limiterà a un solo passaggio ogni tre-quattro giorni. Per evitare che l’enorme motonave tenga i motori accesi durante tutta la sosta, determinando una notevole produzione di CO2 e quindi di inquinamento, i concessionari hanno già contattato Terna per la realizzazione della banchina crocieristica elettrificata: una volta all’approdo, i motori della nave saranno spenti e tutto l’apparato sarà alimentato dalla cabina a bassa tensione.
Ovviamente nel Porto di Fiumicino non attraccheranno solo navi da crociera ma anche altre imbarcazioni. Si punta su mega e giga yacht (oltre 40 metri di lunghezza) e ai super yacht (da 25 a 50 metri) oltre al diporto di più piccola taglia e alla scuola di vela. Il tutto per un totale di circa 1200 posti barca.
L’erosione
Uno dei capitoli più delicati riguarda l’impatto idrogeologico che l’opera potrà avere, considerando la delicatezza della costa tra le due foci del Tevere. I concessionari assicurano che gli studi non dimostrerebbero innesco di fenomeni erosivi e che, anzi, il dragaggio del bacino prima e la sua manutenzione poi, garantiranno sabbie da poter impiegare proficuamente in particolare sulle rive di Fregene.
Il dragaggio iniziale dovrebbe produrre circa 3 milioni di metri cubi di sabbia (valore sul mercato non inferiore ai 60 milioni) che dovrà essere riversata per alimentare la costa tra Focene e Fregene. Il Comune di Fiumicino chiede che l’operazione avvenga via mare e non con camion da terra.
Il verde
Stando ai progettisti, la variante in approvazione al Via prevede una maggior superficie di verde pubblico: tra parchi e giardini, il nuovo porto considera 135mila metri quadrati contro gli originari 75mila.
Si parla anche di realizzare un bosco nell’area tra demanio marittimo e città urbanizzata e a tal proposito, si è registrato il suggerimento dell’agronomo Valentino Della Porta: implementare la componente verde per migliorare anche il bilancio ambientale in fatto di carbon credit.
L’impatto sulla viabilità
Riguardo al tema della mobilità, già fortemente provata sul territorio specialmente per quella di transito da e verso l’aeroporto, i concessionari non mostrano particolare preoccupazione. “Uno studio sul traffico legato alle operazioni crocieristiche – è stato spiegato – ha mostrato un flusso massimo di circa 212 veicoli distribuiti nell’arco di quattro-cinque ore. Un’incidenza di appena il 4% sull’esistente”. Resta il tema dei grossi pullman turistici che portano gli ospiti delle navi da crociera in visita a Roma.
“Abbiamo avviato contatti con Città Metropolitana per sviluppare il secondo ramo della Roma-Lido fino a Fiumicino – segnala l’ing. Massimo Guidi, delegato all’attuazione del progetto per conto del Comune di Fiumicino – Poi il vecchio progetto prevedeva una convenzione urbanistica con opere a carico dei concessionari per circa 10 milioni di euro. E’ stato annunciato proprio in queste ore l’accordo con Anas per realizzare una bretella di raccordo tra via dell’Aeroporto e via Trincea delle Frasche”.
I nuovi concessionari si dichiarano pronti a riversare all’amministrazione 15 milioni di euro per le migliorie viarie da apportare nel quadrante e hanno suggerito anche l’applicazione di un contributo di sbarco da riconoscere al Comune di Fiumicino pari a una somma compresa tra 3 e 5 euro per passeggero.