Il Servizio di Immunoematologia e Medicina Trasfusionale all’interno dell’ospedale Grassi apre i battenti al pubblico per le donazioni di sangue e si conferma tra le strutture regionali di riferimento più attive nell’ambito del Servizio sanitario regionale.
L’ospedale del Lido è tra i centri di eccellenza regionali che hanno registrato un crescente numero di donatori di sangue negli ultimi anni
Il Centro di prelievo sarà aperto a partire da sabato prossimo 1° giugno, tutti i giorni della settimana, nella fascia oraria compresa tra le 8.00 e le 12.00 del mattino. Va segnalato che la Asl Roma 3 possiede anche un’altra unità operativa per la raccolta del plasma, presso il Poliambulatorio di via Coni Zugna a Fiumicino, ma che viene attivata quando le associazioni presenti sul territorio riescono a raggruppare un numero sufficiente di prenotazioni. In questo caso è possibile effettuare donazioni anche presso questa struttura “generalmente nella giornata di sabato”, informa una nota.
La nuova iniziativa conferma il progressivo ampliamento sul Lido del presidio presente presso il Grassi che ha registrato “un significativo incremento del numero dei donatori grazie alla generosità dei cittadini e alla collaborazione dei volontari attivi sul litorale romano e su quello tirrenico situato a nord della capitale. Come la Croce Rossa Italiana Comitato di Fiumicino e la Rete di Tutti a cui va la mia corale e più sincera gratitudine per quanto stanno facendo”, sottolinea Francesca Milito, direttore generale della Asl Roma 3.
L’ospedale Grassi ha raggiunto, grazie a questi risultati, una piena autosufficienza nell’approvvigionamento di plasma e, prosegue Milito “su 23 strutture trasfusionali regionali solo Ostia, le Asl di Viterbo e di Latina e l’ospedale Pertini di Roma della Asl Roma 2 sono state in grado di raggiungere questo obbiettivo. Per questa ragione il Servizio di Immunoematologia e Medicina Trasfusionale è diventato un punto di riferimento sicuro per quei nosocomi che invece soffrono di gravi carenze di sangue”.
Ma proprio il periodo estivo, in cui l’attività di raccolta soffre di flessioni dovute alla minor disponibilità di donatori, è quello in cui è necessario continuare a donare sangue “perché anche così -è l’appello del direttore generale della Asl Roma 3– aiutiamo il nostro personale sanitario a salvare la vita di chi sta male”.
L’identikit del donatore tipo e le visite di controllo preventive
A tracciare l’identikit del donatore tipo nella Capitale è il dottor Luca Mele, Direttore del Servizio Immunotrasfusionale della Asl Roma 3: “Circa 2/3 dei donatori è uomo, e ha un’età compresa tra i 40 e i 50 anni, anche se poi nei centri trasfusionali ubicati in strutture sede di università l’età media si abbassa. Nel Lazio, in genere, il sangue viene donato uno o due volte all’anno, in particolare per una specifica necessità familiare, come la malattia o l’intervento chirurgico di un congiunto che ha avuto bisogno di trasfusioni. Va specificato però che chiunque sia in buona salute, con un’età compresa tra i 18 e i 65 anni e pesi almeno 50 kg può diventare donatore”.
“È prevista una visita medica preliminare di controllo ed effettuiamo, ogni volta, sul sangue donato anche uno screening per valutare lo stato di salute del donatore. Una volta raccolto, il sangue viene testato per verificare l’assenza di malattie infettive e separato nei suoi componenti principali: globuli rossi, plasma e piastrine. Questi componenti vengono conservati e distribuiti ai reparti ospedalieri in base alle specifiche necessità. Ogni donazione può salvare fino a tre vite, poiché i diversi componenti del sangue-conclude Mele- possono essere utilizzati per trattare diverse condizioni. Il personale sanitario al Grassi è sempre a disposizione per ogni dubbio o interrogativo utili a chiarire la grande efficacia di questo semplice gesto”.