In queste ore a Palazzo Chigi si stanno definendo le misure da inserire nel nuovo Dpcm: domani, domenica 18 ottobre, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte esporrà i contenuti del provvedimento in conferenza stampa. Estensione dello smart-working, didattica a distanza per le scuole superiori, chiusura per palestre e piscine: questi i temi al centro delle discussioni dei vertici del governo. Nessun blocco previsto invece per parrucchieri e centri estetici.
Domani il premier Conte illustrerà in conferenza stampa il nuovo Dpcm: previsto lo stop a palestre e piscine, salvi i parrucchieri
Evitare un lockdown a qualsiasi costo: questo il principio alla base delle decisioni che il governo e le regioni stanno prendendo per frenare l’improvvisa ondata di nuovi contagi a livello nazionale.
In questi minuti è in corso presso la sede della Protezione Civile una riunione di emergenza per stabilire le nuove misure: presenti il ministro degli Affari Regionali Francesco Boccia, il Commissario Straordinario Domenico Arcuri e in collegamento il ministro della Salute Roberto Speranza.
A Palazzo Chigi intanto si prepara il testo del Dpcm, che sarà illustrato domani dal premier Conte in conferenza stampa. Esclusa ogni ipotesi di blocco per parrucchieri e centri estetici: il governo orientato allo stop per le attività sportive amatoriali, prevista la chiusura di palestre e piscine.
“Per contenere i contagi l’idea di base è l’irrigidimento delle misure. Con una distinzione di base tra attività essenziali e non essenziali”, sottolinea il ministro della Salute Speranza nel corso dell’intervento in collegamento durante vertice in corso al Dipartimento della Protezione Civile.
“Interveniamo adesso con più forza sulle cose non essenziali per evitare di dover incidere domani sull’essenziale, che per il governo è rappresentato da lavoro e scuola. Se decidiamo come governo di chiedere a qualche comparto di cessare o limitare le proprie attività ci facciamo carico del ristoro”, prosegue Speranza.
“Lavoriamo insieme sui trasporti. Serve una mossa netta sullo smart working, direi di arrivare anche al 70-75%“, sottolinea il titolare della Salute.
Le Regioni premono invece per un forte ampliamento della didattica a distanza nelle scuole superiori, o un ingresso molto ritardato degli studenti in classe, alle 11 del mattino. A portare avanti l’istanza il presidente della Conferenza Stato-Regioni, Stefano Bonaccini.
Da Palazzo Chigi però filtra cautela: “Le anticipazioni che si stanno rincorrendo in questi giorni ssui mezzi di informazione sono da ritenersi fughe in avanti e ipotesi non corrispondenti a verità. L’invito del Governo agli organi di informazione è di evitare di alimentare confusione nei cittadini, in attesa di comunicazioni ufficiali che avverranno nella giornata di domani con una conferenza stampa del Presidente del Consiglio”, fanno sapere fonti vicine alla presidenza del Consiglio.