Si è spento in queste ore a Ostia all’età di 87 anni, Domenico Faiola, titolare della storica pescheria “La taverna del pesce”, che dal 1955 rappresenta nel Lido un punto di riferimento per la qualità dei prodotti e la cortesia di chi li propone, svolgendo con passione questo lavoro.
Numerosi messaggi di cordoglio di tanti amici e conoscenti, stanno riempiendo i social per ricordare il commerciante vero esperto di pesce, che tra i suoi talenti, ha fatto “scuola” anche nella cucina domestica di tante famiglie.
Si è spento Domenico Faiola: il commerciante e titolare della “Taverna del pesce” nel mestiere da 77 anni, era stato insignito del titolo di Cavaliere del Lavoro
E’ mancato ieri all’affetto dei suoi cari, e all’amicizia di un intero quartiere, Domenico Faiola, pioniere del Lido con la sua attività commerciale all’angolo tra Via San Pier Damiani 3 e Piazza Tor San Michele: la pescheria “La Taverna del pesce” considerata la più “antica” del settore nel Lido e gestita insieme ai figli Alessandro e Paolo.
“Era del 1937 – raccontano i figli – ed ha iniziato l’attività da piccolo. Aveva 10 anni quando il padre Leone pescatore di Sperlonga, ha iniziato ad insegnargli il mestiere. Nostro padre è stato un uomo che ha dedicato la sua vita alla famiglia al lavoro, tanto da essere insignito del titolo di Cavaliere del lavoro dal sindaco Alemanno. Lascia un vuoto incolmabile ed una ricchezza spirituale a tutti coloro che hanno avuto il privilegio di conoscerlo. Se ne è andato nella serenità della sua casa, con la vicinanza della sua amatissima moglie Graziella”.
In tanti lo stanno ricordarlo oggi, soprattutto per la sua gentilezza, competenza e passione che ha sempre portato padre e figli, rispettosi del mare e attenti alla stagionalità, a scegliere di persona il pescato locale che proviene dai pescherecci di Fiumicino, ad andare ogni pomeriggio, al ritorno della flotta, a sceglie ed acquistare i prodotti da vendere.
Tra gli amici che gli erano legati anche Lele Usai, chef e titolare de Il Tino e del bistrot 4112 a Fiumicino, che ha raccontato:
“Lo considero il mio primo maestro nella conoscenza dell’ittico locale. Lo ammiravo da quando ero bambino perché era davvero un esempio da seguire come uomo”.
Il rapporto con i clienti e i suoi consigli sulle ricette
La sua conoscenza del pesce poi non si limitava alla vendita. Domenico Faiola aveva infatti l’abitudine di dispensare anche tanti consigli culinari a chi gli chiedeva come preparare il pesce a mestiere.
Tante ricette gustose e semplici, con trucchi rivelati proprio durante gli acquisti, come ad esempio il tocco finale sui tagliolini all’astice, che consisteva in un cucchiaino di burro e una spolverata di parmigiano che avrebbe dato al sugo quella consistenza cremosa capace di legare al massimo il sugo con i tagliolini.
Dietro al banco della pescheria, ha costruito in tanti anni il suo rapporto straordinario con tutta la clientela. Un’eredità lasciata ai suoi figli, da continuare con lo stesso spirito con il quale l’87enne si è fatto ben volere dagli abitanti di questo grande quartiere, fin dalle sue origini, in uno degli angoli più suggestivi del Lido, Piazza Tor San Michele.
Qui, come racconta Lucio Migliore nel volume “Ostia, ieri e oggi”, quando nel Lido non abitavano più di un migliaio di persone, si svolgeva infatti il mercato, l’unico con i banchi che aprivano la mattina e venivano chiusi nel pomeriggio.
Domenico Faiola lascia nel dolore la moglie Graziella e i suoi tre figli, Claudia, Alessandro e Paolo. Le esequie si svolgeranno a Ostia domani venerdì 26 aprile alle 15,30 alla Chiesa di Regina Pacis.