Incrementi nel costo del biglietto, abbonamenti stabili. Sembrerebbe essere questa la situazione che si sta delineando per quanto riguarda il prezzo da pagare per prendere i trasporti pubblici nei prossimi mesi.
Gli aumenti dei prezzi dei biglietti sono emersi dal Piano economico di Cotral, pubblicato sul bollettino ufficiale della Regione Lazio.
Se non ci saranno interventi il biglietto sarà più caro, ecco come cambieranno i prezzi
Le nuove tariffe fanno riferimento al sistema Metrebus, sia quello romano che della Regione Lazio, e potrebbero entrare in vigore nel corso della prossima estate.
A determinarli sarebbero gli incrementi dei costi annui di gestione della mobilità pubblica capitolina nell’ordine di 22 milioni di euro per ogni anno, secondo quanto riportato dal Messaggero.
In previsione vi sono i nove milioni di euro che arriveranno nel 2024 grazie ai ristori Covid mentre per il 2025 si parla di una cifra di 15 milioni di euro che, comunque, non basterebbe a coprire i costi annui aggiuntivi.
Previsti una serie di aumenti sui costi del biglietto, con il Bit che passerà da 1,50 a 2 euro, il giornaliero da 7 a 9,30 euro mentre il biglietto con validità 48 ore aumenterebbe da 12,50 a 16,70 euro.
Aumenti anche per altri titoli di viaggio. Il biglietto da 72 ore passerebbe da 18 a 24 euro, il settimanale da 24 a 32 euro. Il mensile ordinario resterebbe invariato con un costo di 35 euro mentre l’annuale ordinario scenderebbe da 250 euro a 240.
Per gli abbonamenti Metrebus Lazio il Birg, avrebbe un aumento da 10,13 a 13,50 euro, il Btr da 24,22 euro a 32,20 e il Cirs da 36,17 a 48,22 euro.
Un incremento delle tariffe che, per essere scongiurato, potrebbe avere necessità dello stanziamento di nuovi fondi.
Forse solo la Regione Lazio, mettendo nuovamente mano al portafoglio, potrebbe evitare l’aumento finanziando la differenza tra bilancio previsionale e bilancio di cassa.
“E’ una questione che si trascina da circa due anni -afferma Roberto Spigai del Comitato pendolari Roma Lido – Gli aumenti erano dati per certi anche ad agosto 2023, poi al 1° gennaio 2024. La questione è sempre la stessa. Gli aumenti sono probabili, anche se non certi, perché c’è una tendenza a coprire parte dei costi con la tariffa del biglietto.
Di fronte all’aumento delle tariffe c’è però un servizio che va peggio e anche gli amministratori se ne rendono conto. Noi come comitati, anche in passato, abbiamo fatto pressione affinché questo aumento non venisse fatto oppure affinché venisse rimodulato in base alle linee e ai disservizi avuti negli ultimi anni.
La Regione si era convinta a non aumentare in passato. Aumenteranno dal 1° luglio? Forse sì, se non si trovano i fondi per coprire il differenziale dell’aumento dei prezzi come avvenuto ad agosto e gennaio, quando la Regione ha dato i soldi a compensazione del mancato aumento tariffario”.
“I comitati -prosegue Spigai – lamentano la totale inefficienza del sistema anche sulle linee Roma nord e Roma Lido di gestione dei controlli, del funzionamento dei tornelli, della riparazione dei varchi quando rotti, delle biglietterie non più presidiate o che non accettano monete. Un sistema che, purtroppo, invita a non fare il biglietto. Servono maggiori controlli e che vengano affittati gli spazi pubblicitari che sono liberi”.