In tutta Roma sono solo due le autoscale dei vigili del fuoco e devono coprire l’intero territorio della capitale. Eppure si tratta di mezzi fondamentali per spegnere gli incendi negli appartamenti e senza i quali i cittadini intrappolati dalle fiamme potrebbero non avere speranza di essere salvati.
La denuncia dei vigili del fuoco “Siamo a corto di dispositivi per garantire il soccorso alle persone”
Il rogo in cui ha perso la vita il dentista Ernesto Tafuri, morto carbonizzato all’interno del suo appartamento nel quartiere Prati, ne è la triste dimostrazione.
L’abitazione, situata al quarto piano di via Caposile è di fronte alla caserma di Prati che però da anni è priva di autoscala. I pompieri sono stati così costretti ad abbattere la porta blindata perdendo tempo prezioso.
Sono i rappresentanti sindacali dei vigili del fuoco a rinnovare il grido di allarme sulla carenza di dotazioni decisive per le attività di soccorso alla popolazione.
“Ci troviamo di fronte all’distaccamento di Prati a parlare di una condizione paradossale -sottolinea Paolo Cergnar, rappresentante Usb dei Vigili del fuoco di Roma- perché come si può vedere la distanza dall’abitazione devastata dalle fiamme è davvero minima. Il problema qual è stato? Sono anni che denunciamo la carenza di autoscale. All’interno del raccordo anulare quella mattina ce n’erano soltanto due di autoscale e una di queste, la cosiddetta AS9, avrebbe dovuto essere disponibile qui e invece manca da anni. E’ una condizione che denunciamo da tempo, oltre a contestare l’errata applicazione della circolare 9153 che fissa il numero minimo di 5 autoscale da assegnare al comando di Roma. Le uniche in servizio rispetto alle 15 che, teoricamente, dovrebbero essere in funzione. Si tratta della scala della sede centrale, della scala di Nomentano, dentro al raccordo anulare, più altre tre situate fuori dal Gra. Una situazione pessima che mette in difficoltà gli operatori dei vigili del fuoco e, naturalmente, i cittadini in situazione di bisogno. Per questo intervento il dispositivo è quindi dovuto venire dalla sede centrale di Via Genova”.
L’autoscala non c’era. Perché appunto le autoscale in tutta Roma nel raccordo annullare sono solo due.
“Esattamente -risponde Cergnar- sono solamente due e se qui ci fosse stata l’autoscala avremmo potuto salvare la vita di Tafuri”.
Con due autoscale noi cittadini siamo in balia degli eventi?
“Sì, del fato certo. Se ci trovassimo ad aver bisogno per emergenza e il nostro fosse contestualmente ad altri il terzo intervento in ordine di tempo -incalza Gianluca Nettuno, anch’egli rappresentante Usb- non potremmo far conto sull’ausilio dell’autoscala e l’efficacia del soccorso ne pagherebbe sicuramente le conseguenze. Bisogna poi sapere che l’autoscala è utilizzata non solo per gli incendi ma per soccorsi a persone bisognose di essere evacuate in tante altre tipologie di intervento”.