La manifestazione indetta a Roma in occasione dello sciopero generale in programma nella giornata di venerdì prossimo 8 marzo ha suscitato l’adesione di numerose sigle sindacali e di svariate organizzazioni di attivisti a partire da “Non una di meno” che ha promosso l’iniziativa di protesta (leggi qui).
Centro città monopolizzato dallo sciopero in programma nel giorno della Festa della donna
La manifestazione avrà luogo dalle ore 10.00 alle ore 14.00 prevede diverse chiusure e deviazioni dei mezzi pubblici e privati di trasporto al momento del passaggio del corteo che partirà da piazzale Ugo La Malfa.
I manifestanti transiteranno successivamente su Via del Circo Massimo, Viale Aventino, Piazza Albania, Viale della Piramide Cestia, Piazza di Porta San Paolo, Via Marmorata, Piazza dell’Emporio, Ponte Sublicio, Piazza di Porta Portese, Via Girolamo Induno, Viale Trastevere per poi concludere la sfilata a Largo Bernardino da Feltre.
I temi posti dai promotori a base della protesta sono diversi. A iniziare dalla rivendicazione di un’effettiva parità di genere tra uomini e donne sui luoghi di lavoro. Settori nei quali, fanno rilevare, la metà della forza lavoro è costituita dalle donne ma in cui la percentuale e la distribuzione di genere nei livelli professionali dimostra un netto sbilanciamento a favore di lavoratori di sesso maschile.
Nel cahiers des doleances trova posto anche lo scarto significativo sulla retribuzione annua lorda in tutte le categorie di attività.
Lo sciopero riguarderà anche la cancellazione del reddito di cittadinanza grazie al quale, secondo quanto rivendicato dagli organizzatori, molte donne hanno anche avuto l’opportunità di uscire da situazioni di violenza e così iniziare una nuova vita.
Nella lista delle proteste figurano anche quelle dirette contro lo smantellamento e la privatizzazione del Servizio Sanitario Nazionale, la chiusura dei consultori pubblici e lo sgombero di quelli autogestiti.
Lo sciopero punta anche ala cancellazione degli indirizzi di governo che protendono alla valorizzazione di una scuola del merito messa all’indice dai manifestanti come strumento atto ad accentuare, in prospettiva, le divisioni di classe provocando anche una sorta di “effetto di aziendalizzazione del sistema scolastico”.
Tra i temi della protesta figura anche l’appello alla pace e all’autodeterminazione dei popoli contro il genocidio in atto nella Striscia di Gaza e per la fine dell’occupazione dei territori palestinesi da parte dell’esercito israeliano e la loro liberazione.
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