La situazione della Riserva Naturale del Litorale Romano e del Camping village Capitol, che si trova al suo interno come unica vera e grande struttura per il campeggio all’area aperta del litorale romano, si trovano da tempo in condizioni di disarmo e degrado, tra l’abbandono e ettari su ettari di pineta “divorata” dalla cocciniglia.
Degrado, servizi precari e una pineta divorata dalla cocciniglia, in un quadro a tinte fosche dipinto dall’ultimo report di Labur sull’area della Riserva Naturale Statale del litorale romano
Una situazione di “morte ambientale” di quello che invece potrebbe essere, ed era, molto tempo fa, un eccellente polmone verde naturale che rappresentava il fiore all’occhiello del X Municipio e di Roma intera, il perno e il vanto della Riserva Statale del litorale Romano che invece da circa 3 anni viene divorata dalla devastante infestazione di Cocciniglia Tartaruga, come evidenziato proprio da Labur, il Laboratorio per l’urbanistica, in un suo intervento di denuncia della situazione: “Muore la Riserva Naturale Statale del Litorale Romano abbandonata da oltre tre anni alla devastante infestazione della Cocciniglia Tartaruga (Toumeyella parvicornis) e ora anche delle Cocciniglia Greca (Marchalina hellenica). Non solo muoiono migliaia di pini lungo le strade, ma anche intere aree di pineta. L’ultimo caso sono i 7 ettari (7 campi da calcio, più di 700 pini) abbatuti negli ultimi anni all’interno del Camping Village Roma Capitol in via di Castel Fusano 195, la struttura ricettiva a firma Baia Holiday nel cuore della Riserva. Delle vicende giudiziarie del 2016 abbiamo già ampiamente scritto”.
La descrizione degli eventi ovviamente, Labur la tratteggia parlando anche del Camping Village Roma Capitol: “Camping Village Roma Capito è la struttura, che riaprirà dal 07.03.2024 al 07.01.2025, pubblicizza sul proprio sito ‘piazzole attrezzate per caravan, camper e tende all’ombra di pini’, pini che invece non ci sono più da anni. Al contrario, sono state realizzate nuove pavimentazioni di simil-sanpietrini lungo le strade principali del campeggio dichiarate come “segno di un continuo miglioramento”. Le foto dello scorso 16 febbraio parlano chiaro: il cambiamento c’è stato, ma in peggio, a partire dal consumo di suolo, come ad esempio la trasformazione di oltre 1 ettaro di Riserva nel nuovo Parco Acquatico con piscina olimpionica e nel “fantastico” Spray Park con scivoli per bambini, entrambi inaugurati nel 2023.”
Un elemento centrale della questione sono le autorizzazioni: “La struttura si estende su un’area di 26 ettari nella Pineta di Castel Fusano all’interno della Riserva, delimitata da via del Canale dello Stagno, via di Castel Fusano, via del Fosso di Dragoncello e via dei Pescatori”.
“Il vigente Piano di Gestione della Riserva, – chiarisce Labur – adottato il 16 gennaio 2020, inserisce il campeggio nelle “aree di tipo 1” cioè quelle a maggior livello di tutela. In particolare trattasi di “campeggio in area boscata” all’interno dell’unità di gestione Castel Fusano, la più importante. L’area del campeggio è privata, ma soggetta alle disposizioni adottate. Già all’atto dell’adozione del Piano di Gestione (2016) si indicavano come criticità le “forti trasformazioni delle strutture del Campeggio Capitol” e si forniva, tra gli indirizzi di gestione, quello relativo alle pinete a pino domestico (Pinus pinea): “vanno salvaguardate e gestite con potature, tagli degli individui più vecchi e prevenendo l’attacco dei parassiti, nonché favorendo la crescita degli elementi di macchia mediterranea, rispettando o, in alcuni casi, anticipando il naturale diradamento della pineta. Ciò è prioritario nei tratti di pineta particolarmente densi, dove è necessario intervenire per interrompere la continuità della copertura arborea dei pini”.
“Relativamente al consumo di suolo – spiega Labur – si disponeva per i campeggi la sola manutenzione e recupero delle strutture esistenti e legittime, al fine di migliorare il loro inserimento ambientale e paesaggistico. Quindi, nessuna realizzazione di nuove strutture, neanche per i servizi strettamente indispensabili alla loro fruizione o per la messa a norma (servizi igienici, magazzini, spogliatoi)”.
Labur da tutti questi dati ne deduce quanto segue: “In conclusione, ai campeggi interni alla Riserva (compreso il Capitol) non è consentito alcun consumo di suolo ed è invece dovuto il rinnovamento e la ricostituzione “della copertura boschiva, anche mediante interventi di abbattimento selettivo su singole piante o nuclei, purché circoscritto ad aree minime ben delimitate (soprattutto per le pinete) e contestuale piantagione di nuove alberature, singolarmente numerate e georeferenziate, con sesto di impianto ravvicinato (max. 6×6) in modo tale da consentire solo l’installazione di piccole strutture amovibili”.
Ma i dubbi avanzati da Labur, in questo caso, sono forti: “Invece – chiosa Labur – guardando le foto satellitari prese da Google Earth, qualcosa non torna perché di alberature nuove nemmeno l’ombra. Presumiamo che sia tutto regolare e autorizzato perché, diversamente, non è possibile che ‘nessuno abbia visto’. Ricordiamo che la Riserva si estende nei Comuni di Roma e Fiumicino, ai quali è affidata la gestione dei 15.900 ettari totali: 8.150 ettari nel Comune di Roma (51% del totale) e 7.750 ettari nel Comune di Fiumicino (49% del totale). All’interno del Comune di Roma è il Municipio Roma X ad avere con 3.110 ettari (38% del totale) la maggiore insistenza”.
Ma cosa dice nel dettaglio su questi argomenti il regolamento, Labur lo specifica: “Il Regolamento del Piano di Gestione disciplina le attività consentite entro il territorio della Riserva allo scopo di garantire il perseguimento delle finalità di cui all’art. 3 del Decreto del Ministero dell’Ambiente del 29 marzo 1996 con il quale è stata istituita. I suddetti Enti Gestori (Roma e Fiumicino) rilasciano, per le aree di rispettiva competenza, i nulla osta richiesti dal Regolamento. La Commissione di Riserva (rinnovata ogni 3 anni e che risponde al Ministero dell’Ambiente, monitorando la gestione della Riserva) deve invece esprimere verso gli Enti Gestori il proprio parere (vincolante) entro 30 giorni sul rilascio di nulla osta di particolare complessità e su quelli di durata triennale”.
Nella fattispecie del Capitol, come si configura dunque tutto questo, Labur lo spiega in questo modo: “Per quanto riguarda il Camping Capitol, tutti gli interventi principali sostenuti dovevano avere il parere della Commissione, anche quelli relativi all’abbattimento degli alberi. Il rilascio del ‘nulla osta’ da parte degli Enti Gestori non è però un’autorizzazione che spetta invece, come provvedimento autorizzativo finale, alle varie Amministrazioni preposte. Pertanto, nel caso del Camping Village Roma Capitol, entrano in gioco sia l’Ufficio Ispettorato Edilizio del Municipio Roma X (per gli interventi edilizi) sia l’Ufficio autorizzazioni verde privato del Comune che rilascia le autorizzazioni all’abbattimento di alberature private (come nel caso del Capitol) ubicate in aree sottoposte a vincolo paesaggistico, nonché il nulla osta della Soprintendenza speciale per Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Roma e la relazione tecnica dell’agronomo. Tutta una documentazione di cui si suppone che il Gruppo X Mare della Polizia Locale di Roma Capitale e il reparto locale dei Carabinieri Forestali sia a conoscenza e l’abbia verificata in questi anni”.
La problematica della pineta che sta via via sparendo è quella che sta maggiormente a cuore a Labur e agli amanti della Natura: “Quando scompaiono nel silenzio totale ben 7 ettari di pineta dentro una Riserva Naturale Statale – evidenzia Labur – e rimangono pochi pini dentro a un campeggio che ne esalta l’ombra per i suoi ospiti senza che altri alberi sostituiscano quelli abbattuti, le cose sono due: o è normale distruggere l’ambiente anche dentro le Riserve Statali o si aspetta che qualcuno abbia il coraggio di rompere il silenzio. A LabUr – Laboratorio di Urbanistica il coraggio di fare chiarezza non manca e di certo sarà apprezzato anche dal Camping Village Roma Capitol così da dissipare ogni dubbio. Pubblicheremo a breve tutti gli atti pervenutici in questi giorni e richiesti agli enti e autorità competenti”.
Le proteste raccolte dai clienti del Capitol
“Ma vi siete accorti che la vostra pineta sta morendo? Chiedono degli avventori e abituali frequentatori del camping – Ormai è una distesa sconfinata di pini secchi e pericolosi a causa della toumeyella parvicorvis. Quando decidere di farla curare? Altrimenti non rimarrà neanche più un filo d’ombra, pineta incolta, molta incuria nel campeggio… alberi secchi tagliati e lasciati in giro … inadeguata la cura della parte esterna, lasciata andare a se stessa, con piante incolte o secche”
E un altro cliente del camping, Paolo, precisa: “La pineta è inesistente perché gli alberi sono malati, spogli e a rischio caduta (cosa che abbiamo scoperto una volta piantata la tenda, da altri campeggiatori)”.
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