Arpino è un piccolo gioiello della Ciociaria. Dista una trentina di km da Frosinone e 120 da Roma e da Napoli, rappresentando una meta perfetta per una gita fuoriporta.
Il borgo è uno dei quattro della provincia di Frosinone, che ha conquistato la Bandiera arancione. Un week end ad Arpino rappresenterà una bella occasione per immergersi nel passato di questo posto. Una storia che ci racconta di personaggi illustri nati qui, di tradizioni locali che ancora oggi rivivono nei grandi eventi annuali, di piatti tipici e prodotti a km0.
Il borgo di Arpino, ricco di cultura e tradizioni, è Bandiera arancione. Cosa vedere, cammini, piatti tipici ed eventi
Arpino oggi conta circa 8mila abitanti, tra centro storico e le varie frazioni in cui il territorio è diviso. Iniziamo, quindi, il nostro itinerario, alla scoperta dei luoghi da vedere, sia nella cittadina che a contatto con la natura.
Arpino fu una città fortificata dei Volsci, dei Sanniti e dei Romani. A testimonianza di questo passato c’è la cinta muraria, che in origine era di circa 4 km e gran parte è ancora in piedi. Chiusa e protetta da queste mura megalitiche, l’Acropoli di Civitavecchia conserva l’ Arco a Sesto Acuto e la Torre di Cicerone.
Altra tappa è rappresentata dalle chiese di Arpino, che conservano un grande patrimonio artistico. Nella Chiesa di San Michele Arcangelo si trovano le opere del Cavalier d’Arpino, della Scuola del Caravaggio e della Scuola toscana, il Tempio pagano delle nove muse. All’interno della Chiesa di Santa Maria di Civita c’è la statua lignea dell’Assunta risalente al X-XI secolo.
Il paese ha dato i natali a Marco Tullio Cicerone, il cui nome viene ricordato in città con eventi e luoghi dedicati. Ma ha dato i natali anche ad altri “figli illustri”, come lo scultore Domenico Mastroianni, il primo artista di una famiglia votata alla Cultura e all’arte: il figlio Alberto era scultore e caricaturista, il nipote Umberto uno scultore di grande fama. E poi lui, il pronipote Marcello, stella del nostro cinema che appartiene non all’Italia ma al mondo e che da queste zone è partito. E ancora, Ruggero, montatore cinematografico.
Ad Arpino è nato anche l’artista Giuseppe Cesari, noto come Cavalier d’Arpino. Ma è anche la città di Pasquale Rotondi, colui che nella Seconda Guerra mondiale salvò oltre 10mila capolavori dai saccheggi dei nazisti.
Curioso e quanto mai particolare il “Libro di pietra”. Girando per la città si possono incontrare le 23 pagine di poesia incise su lastre di pietra. L’ultima è stata installata in piazza Municipio ed è un poemetto che il maestro Ennio Morricone ha dedicato ad Arpino.
I musei di Arpino
Arpino ha diversi musei. Nell’ex chiesa di S. Domenico (via dell’Aquila Romana) si trova Il Museo dell’Archeologia Industriale della Lana, che testimonia e ricostruisce la storia del borgo come importante centro laniero. C’è poi il Museo della Liuteria (piazza del Municipio) con gli strumenti della bottega Embergher-Cerrone, specializzata nella produzione di mandolini romani.
Ma c’è anche la Fondazione Umberto Mastroianni, che ha sede nel Castello Ladislao (piazza caduti dell’Aria), con le preziose testimonianze e collezioni della famiglia di Umberto e Marcello.
Su viale Umberto Mastroianni, inoltre, è arrivata una nuova opera d’arte: si tratta di una statua di Cicerone, luminosa, realizzata da Marco Lodola.
I cammini: sulla via di San Benedetto
Arpino è uno dei passaggi del cammino di San Benedetto. La tappa Arpino-Casamari è lunga 16 km. Si possono fare a piedi ma anche in bici. La difficoltà è media.
Se si ama camminare le possibilità sono diverse. Il più semplice e coinvolgente percorso è l’Anello di Saturno, una passeggiata che parte da piazza Municipio, arriva all’Acropoli e ripercorre luoghi storici e naturalistici importanti.
Piatti tipici
Tra i piatti che appartengono alla tradizione di Arpino, troviamo le “sagne e fagioli”, che tanto piacevano a Marcello Mastroianni. Oggi i turisti le amano in bianco e nella varietà di versioni che i ristoranti propongono.
Ci sono poi i “fini fini”, tipiche fettuccine molto sottili, il timballo alla ciociara. Un solo ristorante ha ideato un piatto dedicato al sindaco attuale, Vittorio Sgarbi, e lo ha chiamato “la sgarbata”. Tra i prodotti a km0 troviamo l’olio extravergine di oliva, punta di diamante della zona. E poi formaggi, salumi di maiale, carni locali che arrivano da piccolissimi allevamenti. Da degustare anche il vino Maturano, che arriva da un vitigno autoctono e reimpiantato.
Gli eventi
Sono principalmente due. Nella seconda settimana di maggio si svolge il Certamen Ciceronianum Arpinas. E’ giunto alla 43ma edizione (9-12 maggio 2024) ed è una gara di traduzione dal latino e commento dedicata a Cicerone. Per quattro giorni i ragazzi iscritti all’ultimo anno di liceo classico e scientifico, provenienti da tutta Europa, si lanciano in questa entusiasmante sfida.
Il secondo evento è il Gonfalone di Arpino, giunto alla 53ma edizione, dedicato alla valorizzazione delle antiche tradizioni. Si svolge nella seconda metà di agosto ed è preceduto da varie feste delle contrade. Durante il Gonfalone si svolge la “Cannata”, che vede in gara le donne con in testa il recipiente di terracotta colmo d’acqua, senza poterlo tenere con le mani. Da dicembre 2022 è diventato patrimonio Unesco per la valorizzazione di usi e costumi di una volta.
La patrona, invece, è la Madonna di Loreto, che viene festeggiata il 10 dicembre.
Come arrivare
IN AUTO
Da Roma: prendere l’autostrada A1 Milano-Napoli e uscire a Ferentino. Da qui superstrada verso Frosinone-Sora, uscire a Castelliri e proseguire per altri 10 km fino ad Arpino.
Da Napoli: dall’autostrada A1 uscire a Ceprano, poi seguire per Arce-Sora fino alla S.S. 82 della Valle del Liri). Quindi proseguire in direzione Sora fino al bivio per Arpino.
Se si arriva dalle autostrade A24 (Roma-Teramo) e A25 (Roma-Pescara) uscire ad Avezzano, poi superstrada Avezzano-Sora-Cassino e uscire a Broccostella.
IN TRENO
Fermata Frosinone della linea è Roma-Napoli via Cassino. Poi bus
Info Pro Loco Arpino: Tel. 0776.848535 – 329.7770903