Sono passati quasi tre mesi da quando Tommaso Conti, 78enne di Ostia, è stato falciato e quasi ucciso da un’auto sulle strisce pedonali di fronte alla scuola Giovanni Paolo II. Era il 26 ottobre del 2023. Da allora non è ancora tornato a casa. Un mese di coma e poi le cure riabilitative. Non cammina più e solo da pochi giorni riconosce a stento i familiari. Ora il fratello, Giovanni Conti, vuole capire cosa è successo in quel frangente e cerca testimoni.
Il pensionato, falciato sulle strisce pedonali, è ricoverato da tre mesi. Il fratello ora cerca testimoni
In un primo momento si era diffusa la voce che il pensionato sarebbe stato investito dall’auto dopo che aveva perso l’equilibrio per una buca. Ma gli esiti degli accertamenti dei vigili urbani non sono ancora stati resi noti
“Non ci interessa cercare testimoni per finalità economiche: ma per sapere cosa è successo. Mio fratello, infatti, dovrà essere necessariamente risarcito, sia se sia stato falciato per l’eccessiva velocità dell’automobilista sia se per colpa di una buca, della strada malmessa. Anche se appunto da quello che risulterebbe era sulle strisce quando è stato investito”.
“Questo drammatico fatto ha sconvolto la nostra vita – aggiunge il signor Giovanni – Mio fratello che era un uomo attivo si è ritrovato in fin di vita in ospedale. E ancora lotta per tornare in sesto. Intanto non è più autosufficiente, non cammina più e, quel che è peggio, ha perso anche la lucidità mentale. Solo da alcuni giorni a malapena e neanche sempre riconosce me”.
La famiglia ha messo a disposizione un numero di telefono, il 329.5921277. “Mi auguro che chiunque quel giorno abbia assistito all’investimento stradale di mio fratello possa aiutarci. Saremo felici se ci contatta“.
L’investimento è avvenuto in corso Duca Di Genova angolo via Franco Mazzadra. L’automobilista alla guida di una Renault Megane si era subito fermato. Ad identificarlo gli agenti della Polizia Locale.
Il dramma nel dramma
Erano le ore 20. Per il pensionato è necessaria la corsa d’urgenza in ambulanza al San Camillo dove resterà ricoverato per più di un mese in prognosi riservata.
Il dramma nel dramma. Dal momento dell’incidente non sarà più trovato ne’ portafogli ne’ il telefonino della vittima. La famiglia non riuscendolo a rintracciare ne denuncia la scomparsa. Solo l’indomani si scoprirà la verità.