A Ciampino sta venendo parzialmente chiarito uno dei “gialli” che hanno caratterizzato il fine settimana appena trascorso, ovvero il fragoroso boato che ha terrorizzato i residenti di Ciampino, spingendoli a chiamare in massa le forze dell’ordine per un’esplosione della quale nessuno riusciva a capire la provenienza e che si trattava invece di una bomba carta che ha danneggiato un palazzo.
Una bomba carta ha danneggiato una palazzo e terrorizzato i residenti mettendo in allarme un quartiere
In particolare, sembrerebbe dunque che si sia trattato di un evento doloso sul quale stanno indagando da ieri, domenica 22 ottobre, quando nella notte i cittadini hanno sentito un boato assordante e sono scesi in strada spaventatissimi e chiamando in massa il numero unico per le emergenze 112. Tuttavia ogni ipotesi viene tenuta aperta, anche quella della “folle goliardata” da fine settimana.
Chi pensava che un veicolo fosse andato a fuoco, ma nè auto nè altri mezzi di trasporto erano in fiamme, nè cassonetti o motorini, questa volta, una bomba carta è esplosa a brevissima distanza da un palazzo di case popolari in via Palermo, danneggiando l’ingresso con una deflagrazione sentita anche nelle frazioni limitrofe, tra Frattocchie e Marino, per diversi chilometri.
Sono stati trovati vari segni dell’esplosione dagli inquirenti, con tanto di punti d’innesco, e si è trattato di un ordigno artigianale che, controllando le telecamere di videosorveglianza del popoloso rione di Ciampino, si spera possa portare ad identificare i malviventi e chi fosse il loro vero obiettivo e per quale motivo, se sia stata una sciocca e pericolosissima bravata o un atto criminale a tutto tondo.
Fortunatamente, a parte il danneggiamento parziale della struttura, nessun altro danno a cose o persone è stato fatto in questo caso dalla bomba carta esplosa, ma le conseguenze potevano essere davvero maggiori, sopratutto perchè avvenute nel weekend.
Recentemente, pochi giorni fa, vi abbiamo invece descritto di un vero e proprio allarme bomba nel cuore della Capitale, nel ghetto e, in particolare, nella scuola ebraica di Roma al Portico di Ottavia.
In quel caso però, fortunatamente, solo quando tutte le misure di sicurezza erano pronte a intervenire si è capito che nessuno era in pericolo, dato che si trattava di un’esercitazione che intendeva simulare condizioni di emergenza-bomba in caso di un allarme vero e tutto è scaturito da un malinteso.
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