Un disastro che si misura sulle decine di centimetri d’acqua che hanno allagato e invaso negozi e ristoranti in tutta Ostia e, naturalmente, anche quelli situati in pieno centro cittadino. “E’ mancata la manutenzione dei fognoli e delle caditoie”, accusa Giorgio Gastaldi, presidente di Ostia Imprese e Professioni, “ma la cosa più grave, oltre agli allagamenti è che molti negozi sono rimasti senza luce da quando, poco dopo mezzogiorno di oggi, il Lido è stato colpito non da una bomba d’acqua, ma da un temporale autunnale oltretutto ampiamente previsto e che poteva essere arginato se il X Municipio si fosse attivato per tempo”.
Gli allagamenti hanno lasciato al buio per ore negozi e ristoranti e costretto i titolari a buttare cibo e gelati a chili
Tra gli effetti collaterali del nubifragio il fatto che molti esercizi commerciali della zona più centrale di Ostia sono rimasti senza corrente, perché le centraline di distribuzione dell’energia sono andate in tilt “provocando un black out -puntualizza Gastaldi- che ha costretto le gelaterie e gli altri locali specializzati nella somministrazione di cibi e bevande a buttare tutto ciò che si era, nel frattempo, sciolto dentro i surgelatori e i frigoriferi. Roba andata in malora a chili perché ormai guasta e inservibile con un notevole danno per gli esercenti. Danno che i responsabili legali della nostra associazione stanno valutando per decidere se proporre una causa di risarcimento danni contro l’amministrazione. Anche se poi si sa che, tra la lunghezza dei processi e l’abilità dell’ente locale di nascondersi dietro qualsiasi cavillo, ottenere ristoro per i danni provocati dal modo inaccettabile con cui non si è provveduto alla manutenzione delle strade –conclude Gastaldi– diventerà una mission impossible”.
Nonostante un’estate lunga, proseguita anche nel mese di ottobre con l’inattesa estensione della stagione balneare i mezzi adibiti agli interventi di pulizia sono rimasti nelle loro rimesse. Mentre il solleone scaldava a le spiagge e rendeva roventi le strade la rimozione del fogliame secco sarebbe stata uno scherzo in confronto allo sforzo che dovrà essere fatto ora per disostruire i tombini prima che arrivi il prossimo temporale. “Hanno avuto tutto il tempo per intervenire e chi ha sbagliato perché non è all’altezza di governare un territorio dove vivono più di 230mila persone dovrebbe pagare”.
La mancata rimozione dei coriandoli lanciati a piene mani lungo le strade durante l’ultimo carnevale e non rimossi ha contribuito a impedire il deflusso delle acque
Ma c’è un altro colpevole contro il quale il presidente di Ostia Imprese e professioni punta il dito ed è “il carnevale”. Eh si perché gran parte della carta macerata che contribuisce a ostacolare ogni via di fuga delle acque è costituita anche dagli innumerevoli coriandoli che, nel periodo dei festeggiamenti mascherati vengono lanciati a quintali sulle strade e sui marciapiedi. “Il carnevale dovrebbe avere tre giorni canonici di celebrazioni – sottolinea Gastaldi- martedì, giovedì e sabato grasso mentre i venditori abusivi di questi micidiali pezzettini colorati continuano a venderli a bambini e famiglie per settimane ed ecco che insieme a foglie e aghi di pino diventano veri e propri tappi capaci di far lievitare il livello delle acque in modo esorbitante”.
Ma non ‘è dubbio sul fatto che la responsabilità di quanto avvenuto gravi sugli uffici X Municipio che, nonostante l’allarme meteo lanciato già da una settimana non ha provveduto ad attivare quelle procedure, tra l’altro finanziabili con fondi erogabili in somma urgenza atti a intervenire almeno in quelle zone che presentavano maggiori rischi in termini di protezione civile.