Ieri, martedì 21 agosto si sono riuniti in una quindicina, in un ristorante di Ostia, per tenere a battesimo il club “Fogarossonera”. E’ il primo sodalizio di pura fede meneghina a nascere sul litorale di Roma. Troppo ghiotta l’occasione offerta dalla possibilità di assistere tra soci alla prima partita del campionato di serie A, vinta dal Milan in casa del Bologna per 2-0 con reti di Giroud, all’11’ del primo tempo e raddoppio di Pulisic al 21′.
Nasce “Fogarossonera” il primo Milan club di Ostia, da Gullit a Maignan tutti uniti nei ricordi e nella passione per una delle più blasonate squadre di calcio al mondo
“Non poteva andare meglio di così -commenta Angelo Sesa, fondatore e presidente del nuovo club rossonero- e, in fondo, sono riuscito a coronare un sogno che coltivavo sin da bambino quando mi innamorai di una squadra con pochissimi sostenitori in una città in cui la Roma e la Lazio, da sempre catalizzano l’interesse di gran parte dei tifosi innamorati del calcio“.
I ricordi di Angelo, 41 anni, impiagato all’aeroporto internazionale “Leonardo da Vinci” di Fiumicino, tornano alla fine degli Anni Ottanta e, in particolare al 25 giugno del 1988, quando all’Olympiastadion di Monaco di Baviera, Olanda e Unione Sovietica si contesero la finale poi vinta dagli arancioni di Rinus Michels con il risultato di 2-0.
Angelo rimase letteralmente catturato dalla mole di Ruud Gullit, dalle sue treccine rasta e dai suoi baffi spioventi poco prima che il presidente del Milan, Silvio Berlusconi decidesse di fare razzia dei migliori calciatori in circolazione all’epoca, acquistando proprio Gullit, oltre a Marco Van Basten e Frank Rijkaard e affidando ad Arrigo Sacchi il compito di ridare lustro alle decadenti prestazioni dei rossoneri, trasformando quella compagine in una squadra di proporzioni stellari.
Ruud Gullit, il grande campione del Milan stellare di Silvio Berlusconi e l’idolo in assoluto più amato dal fondatore di Fogarossa
“Ricordo, tra le tante prodezze un gol segnato dalla bandierina del calcio d’angolo da Van Basten, ma ai miei occhi Gullit restava insuperabile -dice ancora, Angelo, ammaliato dalle gesta del grande centrocampista olandese- chiesi chi fosse a mio padre che, invece, tifava Napoli e lui mi disse che si trattava di un acquisto fresco fresco per dare potenza ed efficacia al gioco del Milan“.
“Fogarossonera” è quindi, innanzitutto, espressione di una volontà di rivalsa ma anche di trasformarsi in una realtà capace di riunire chiunque, a iniziare dal litorale, abbia nel cuore i colori che in passato appartennero a campioni del calibro di Gianni Rivera e del compianto Pierino Prati. Il giovanissimo talento di Sesto San Giovanni, scoperto da Niels Liedholm e che, nel maggio del 1968, vinse con il Milan la finale di Coppa dei Campioni affondando gli avversari dell’Ajax di Johan Crujff, guarda caso olandese anche loro, perforando la porta avversaria addirittura con una tripletta. Prati che, a metà degli Anni Settanta venne alla Roma portandola al terzo posto nel campionato di Serie A 1974/75 e consentendo, così, ai giallorossi di cucirsi sul petto una nuova medaglia dopo il lungo trentennio durante il quale la squadra capitolina era ricordata solo per aver vinto lo scudetto di “guerra” nel 1942.
“Fogrossonera” cerca quindi nuovi appassionati che possono aderire al club scrivendo, direttamente, alla email fogarossonera@virgilio.it iniziando così a collezionare gadget e magliette personalizzate da far autografare ai nuovi idoli del presente, come Mike Maignan, il portiere di origini haitiane-guianesi che gioca tra i pali della nazionale francese ed è l’impenetrabile estremo difensore dell’undici milanista.
“Attendiamo a braccia aperte -aggiunge Angelo Sesa- appassionati che, in questa fase iniziale, vogliano assistere alle partite del Milan nei locali pubblici e nei ristoranti disponibili ad ospitarci, poi più avanti si vedrà“. Intanto Angelo e il vicepresidente del neonato club rossonero, Daniele Mattei, sono certi del fatto di rappresentare, almeno sul litorale, una vera e propria novità anche se, almeno a Tor Tre Teste è attiva, da qualche tempo un’ altra associazione fidelizzata alla società meneghina.
“L’idea di fondare qualcosa del genere l’avevo già avuta in passato -ricorda Angelo- qualche tempo fa era nata una chat su Whattsapp cui hanno aderito tifosi rossoneri sparsi un po’ in tutta Italia e anche in città del sud della Penisola come Napoli. Ho quindi pensato di aprire un profilo Facebook che era arrivato a contare oltre 4mila follower ma è stato, poi, bloccato non so neppure per quali motivi. Siamo ripartiti ora con le prime trecento adesioni e grazie a Fogarossonera contiamo di crescere in fretta“.
L’invito ad aderire è rivolto a tutti i tifosi milanisti che “vivono sul litorale, nella Capitale in provincia da Civitavecchia ai Castelli -rimarca Angelo- ma anche ad altre città e comuni del centro Italia sia per poter assitere, gioendo e soffrendo insieme, alle gare di Coppa e di Campionato, sia per organizzare trasferte a San Siro e nelle città estere dove si disputerà la Champion incontrando, quando sarà possibile, i nostri idoli del presente e e del passato“.
Tanto presente, dunque, nel futuro di questa “start up” rossonera senza fini di lucro, ma anche tanto spazio ai ricordi del passato. Talmente tanti, per il blasonatissimo Milan, che è facile poter perdere il filo di Arianna di una storia memorabile di cui ha fatto parte, tra gli altri Roberto Baggio, il funambolico “codino” che arrivò al Milan nel 1995. Con l'”ingiusto peso”, evidenzia il presidente di Fogarossonera, di “aver fatto perdere all’Italia la finale del campionato del mondo disputata negli Stati Uniti contro il Brasile”. Finì ai rigori, uno dei quali fu sbagliato proprio dall’ex juventino. Ma agli artisti, si sa, si deve sempre qualcosa, e persino il perdono di colpe che gli vengono attribuite ingiustamente.