Ostia: “Comprate il nostro cellulare per salvare il piccolo Joy”

Dopo l'annuncio shock dei proprietari è partita su un sito web certificato la raccolta fondi per riportare a casa il cagnolino Joy

Hanno persino messo in vendita il loro telefono cellulare per salvare il loro Joy, un cagnolino charles spaniel, ricoverato in terapia intensiva presso una clinica privata della Borghesiana.

Dopo l’annuncio shock dei proprietari è partita su un sito web certificato la raccolta fondi per riportare a casa il charles spaniel Joy

Joy ha otto anni, soffre da tempo di problemi cardiaci da cui, due anni fa, colpito dalle complicazioni di un edema polmonare è uscito quasi per miracolo. Grazie alle medicine salvavita e all’amore infinito dei suoi due padroni, Roberto Lori e Simona Collacciani, entrambi 50enni di Ostia si è ripreso perfettamente. Almeno sino a poche ore fa, quando una pancreatite e una cistite batterica hanno avuto ragione della sua fragile salute, riducendolo in coma, dopo che aveva perso quasi quattro dei suoi undici chili di peso. La sua salute, adesso, è appesa alle cure veterinarie che sta ricevendo ma che hanno anche costi proibitivi per entrambi. La coppia di proprietari, su suggerimento di un legale, ha deciso affrontarli avviando una raccolta di fondi su un sito Internet di crowfunding.

Non c’era altra possibilità che un tentativo disperato di ricovero per il piccolo cavalier king charles spaniel. I due padroni hanno tentato di farlo assistere subito presso una struttura di Ostia dove Joy era stato in cura ma dalla quale, a causa di una precedente discussione con la direzione sanitaria è stato, di fatto, rifiutato. Un atteggiamento che ha dell’incredibile, considerando che l’intervento sanitario è obbligatorio quando un animale si trovi in codice rosso o in pericolo di vita.

Alla fine Roberto e Simona hanno trasferito Joy, direttamente a Roma, in una struttura che ne ha disposto il ricovero immediato in terapia intensiva. La seconda doccia fredda è arrivata quando la clinica ha comunicato il preventivo peraltro limitato alle spese da sostenere per tre giorni di ricovero, quelli presumibilmente necessari a far sì che il cagnolino riesca a rimettersi in piedi, a nutrirsi e ad andare di corpo in modo autonomo e possa, quindi, essere dimesso.

Ostia: "Comprate il nostro cellulare per salvare il piccolo Joy" 1
Il charles spaniel Joy sul tavolo del veterinario

Costo totale della degenza 1.065 euro che, naturalmente, aumenterebbero nel caso in cui il ricovero dovesse prolungarsi.

Non mi vergogno a dire -precisa Roberto- che viviamo in una casa popolare di via Vasco de Gama e che si tratta di una somma che non possiamo assolutamente permetterci. Per questo, dopo esserci venduti praticamente tutto anche negli anni passati per assistere Joy e la sua salute cagionevole abbiamo pensato di venderci il cellulare e i relativi accessori pubblicando la nostra storia sul profilo Fb diOstia Informa“. A quel punto, accanto ai commenti di chi si è subito attivato per aiutarci sono arrivati anche quelli di coloro che ci accusavano di essere dei truffatori, oppure ci criticavano dicendo che se non avevamo i soldi per mantenerlo non avremmo proprio dovuto pensare a prendere un cane. Altri, semplicemente, ci invitavano a farlo sopprimere quasi fosse un rifiuto da smaltire in discarica“.

La pubblicazione del post non è sfuggita a uno degli amministratori di “Ostia Informa“, l’avvocato Guido Pascucci che, invitando la coppia a desistere dalla vendita del cellulare, ha fornito loro una serie di consigli su come avviare una campagna di raccolta fondi non suscettibile di generare sospetti di alcun tipo. La richiesta di aiuto finanziario è stata così pubblicata sul sito www.gofundme.com corredandola di foto e di tutte le informazioni sul precario stato di salute di Joy e sulla sua storia, oltre che del documento riportante il preventivo rilasciato dalla clinica in cui ancora si trova (apri qui la pagina web dedicata).

Alla richiesta di aiuto hanno subito aderito diversi lettori

L’iniziativa è stata subito presa a cuore da diversi utenti e ha consentito a Roberto e a sua moglie di raccogliere circa 400 euro in poche ore. Un vero e proprio sospiro di sollievo per i due che si erano sentiti mettere alla gogna dalla raffica di messaggi negativi ricevuti dopo la pubblicazione del primo post. “In effetti -spiega Roberto- non eravamo a conoscenza di come di dovesse agire, ma eravamo oltre che stanchi disperati. Mia moglie, purtroppo, non ha potuto avere bambini e per noi, questo cagnolino, è esattamente come un figlio. Un po’ di tempo dopo averlo preso con noi abbiamo deciso di licenziarci dal bar in cui lavoravamo per aprire un negozio denominato “Il Mondo di Joy”ma che purtroppo, a causa della crisi economica e poi del Covid, siamo stati costretti a chiudere. Oggi viviamo di attività saltuarie perché siamo considerati troppo vecchi per tornare al nostro precedente impiego. Non avevamo altra scelta che quella di chiedere aiuto“.

E la campagna di raccolta fondi ha iniziato a dare i primi positivi riscontri proprio mentre Joy ha iniziato a muovere qualche passo, staccato per qualche minuto dai tubicini che lo tengono in vita. La speranza di rivederlo a casa è sempre più vicina.