Il ministro della Salute Roberto Speranza cancella il Superticket obbligatorio per le prestazioni sanitarie. “Ogni volta che una persona non si cura come dovrebbe per motivi economici siamo dinanzi a una sconfitta per tutti noi, e a una violazione della Costituzione. Per questo a dicembre abbiamo approvato la norma che entra in vigore dal 1 settembre. Il Superticket è abolito e nessuno lo pagherà più”, annuncia Speranza.
Speranza: “Abolito il Superticket”. Via la tassa da 10 euro sulle prescrizioni mediche
Sparisce dunque il pagamento obbligatorio di 10 euro che i pazienti sono tenuti a versare per ogni prestazione diagnostica e specialistica effettuata nell’ambito del Sistema Sanitario Nazionale.
“Una bella vittoria per tutti. Cancellato il super ticket nazionale sulle prestazioni specialistiche ambulatoriali”, dichiara il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti.
“La Regione Lazio già nel 2016 – prosegue il governatore – aveva disposto l’abrogazione della quota di compartecipazione alla spesa sanitaria, eliminando il ticket regionale e nel luglio 2019 aveva esentato circa 400 mila cittadini, con redditi bassi e situazioni di fragilità, dal super ticket. Oggi si tratta di un ulteriore passo avanti per una sanità sempre più vicina alle persone”.
Il ticket da 10 euro obbligatorio per tutti, a prescindere dalla fascia di reddito, era stato inserito nel 2011 dal Governo Berlusconi, con il Decreto-legge n. 98 del 2011. Una misura decisa nell’ambito delle politiche di taglio al Welfare, messe in atto in quegli anni dall’allora ministro dell’Economia Giulio Tremonti.
Dal 1° settembre viene dunque abolita la tassa aggiuntiva sulle prestazioni medico-sanitarie: i 10 euro obbligatori che si aggiungevano al ticket normale a ogni prestazione sanitaria.
Un balzello che negli anni ha colpito le fasce più deboli, le famiglie povere, ma anche molti giovani con lavori precari o saltuari: settori di popolazione che col tempo hanno finito spesso per rinunciare alle cure.
“Ogni volta che una persona non si cura come dovrebbe per motivi economici, siamo dinanzi a una sconfitta per tutti noi, e a una violazione della Costituzione”, sottolinea Speranza, annunciando il provvedimento che sarà in vigore dal 1° settembre.
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