Roma: nel cuore del centro storico della Città Eterna, presso Palazzo Rhinoceros, in via del Velabro 9, a breve distanza dal Colosseo, Alda Fendi apre ai visitatori l’edificio in questione, prestigiosa sede della omonima fondazione. In programma un trittico d’eventi che racconteranno dell’Italia degli anni ’70, in quegli anni vero epicentro europeo della cultura e dell’arte, con un occhio all’analogo fervore culturale in atto in quegli stessi anni negli Stati Uniti d’America.
Nel cuore della capitale, fino a novembre, la mostra-evento che tramite varie forme d’arte racconta il fervore degli anni ’70 in Italia e in America, descrive frammenti di vita dei tre grandi artisti
Nella fattispecie, da oggi, venerdì 9 giugno e fino al prossimo 19 novembre, il celebre edificio nel cuore di Roma, a pochi passi dalla Bocca della Verità è la location d’eccezione di una kermesse che tramite varie forme d’espressione artistica, grazie al Docufilm a firma di Corrado Rizza, racconta della vita del fotografo Dino Pedriali e del suo stretto rapporto con il maestro Pier Paolo Pasolini, dal titollo “Dino’s Dark Room”, con il titolo che volutamente rimanda al nome del fotografo che strinse un profondo legame d’amicizia con Pasolini, fino alla sua morte.
Nell’opera filmica è eccellente la rappresentazione dell’attore Pietro De Silva, in un’opera dove, oltre a Pasolini, appaiono icone moderne come Andy Warhol e Man Ray, conosciuti da Pedriali stessi grazie ad un amico comune, il gallerista piemontese Luciano Anselmino, originario di Torino.
Proprio Anselmino aveva contribuito, in quegli anni di grande fermento artistico, a far conoscere l’operato di altri “mostri sacri” della scena underground di New York, come l’artista e pittore americano Milton Ernst Rauschenberg e che a Ferrara, nel 1975, aveva provocato grande clamore grazie alla mostra “Ladies and Gentlemen” dedicata alle drag queen tanto care a Warhol, che Pasolini aveva approfondito successivamente con un saggio dedicato.
Sarà inoltre possibile osservare, nella stessa sede, le opere del pittore d’origine portoricana Mario Montez, al secolo René Rivera, che negli anni ruggenti d’attività di Warhol si trasformava, trasfigurandosi nell’attrice degli anni ’40 Maria Montez.
In particolare molto interessante è l’ultima sezione della mostra in programma fino a novembre, che è tutta incentrata sulla figura del gallerista transalpino, ma da 20 anni residente a Los Angeles, François Ghebaly, che, a Roma come a New York gestisce, facendo arrivare per la prima volta anche in Italia, le sue installazioni ed i suoi lavori, facendo conoscere l’arte di Ludovic Nkoth, Max Hooper Schneider, Em Rooney e molti altri.
Un vero melting-pot di culture che tramite la Fondazione Fendi Esperimenti inaugura una serie di meeting tra le gallerie internazionali, rendendole note anche a Roma.
Pedriali è fotografo cult, scomparso da poco e del quale era noto il suo amore per Pasolini, visibile in varie foto realizzate da lui stesso a Sabaudia, nel litorale laziale e pontino, oltre che in provicnia di Viterbo, in mezzo ai resti del castelletto di Chia, dove Pasolini andava spesso, scegliendolo come uno dei suoi “buen retiro”, isolandosi dal frastuono della vita moderna.
Proprio in questo luogo Pasolini è stato immortalato in alcue foto di nudo integrale, ora di proprietà di Alda Fendi, così come i ritratti fatti da Pedriali a Man Ray.
Pedriali stesso si è più volte rammaricato per non aver potuto mostrare questi suoi lavori dato che li aveva portati a termine proprio la notte tragica dell’uccisione di Pier Paolo Pasolini, all’Idroscalo di Ostia, il 2 novembre del 1975.
Recentemente, in un altro nostro approfondimento, vi avevamo raccontato, in un’iniziativa che tra gli altri vede proprio coinvolto Corrado Rizza, Dj romano da anni residente a Miami ma cresciuto professionalmente nell’era dorata delle discoteche della Capitale, di un popolare gruppo facebook che lo vede tra i fondatori.
Promosso da vecchi e indimenticabili protagonisti della Roma By Night, questo gruppo facebook è stato preso d’assalto dai tempi della pandemia.
Questa pagina social ora conta migliaia e migliaia di iscritti, sempre in costante aumento, con appassionati di quel periodo provenienti da tutte le generazioni, giovani e meno giovani, compresi alcuni vip e personaggi famosi che avevano vissuto in prima persona quei locali mitici e quelle atmosfere che in quel periodo, in un ventennio d’oro, avevano reso la Capitale italiana come il centro indiscusso della ‘Nightlife’ del Belpaese.
Se vuoi approfondire queste vicende, clicca sulle parole chiave colorate in arancione e leggi l’articolo dedicato.