Arrestato Steve Bannon, l’ex stratega di Trump: accusato di frode e riciclaggio di denaro

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Steve Bannon, ex capo stratega ed ex primo consigliere del presidente americano Donald Trump, è stato arrestato oggi con l’accusa di frode. Secondo il procuratore di New York, il Darth Vader della destra radicale e suprematista Usa si è appropriato di un milione di dollari: tutti sottratti alle donazioni raccolte con la campagna “Build the Wall”, lanciata per costruire il Muro anti-migranti lungo il confine con il Messico.

Steve Bannon arrestato per frode: la caduta del leader dell’internazionale nera

Leader dell’Alt-right, l’estrema destra americana che tramite il web ha unificato le varie componenti suprematiste, neonaziste e radicali statunitensi, Bannon è il teorico dell’internazionale nera che riunisce i sovranismi di tutta Europa, Russia, Canada e Stati Uniti.

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Nel settembre 2018 Bannon è stato per diversi giorni l’ospite d’onore della festa di Fratelli d’Italia ad Atreju, dove ha incontrato Giorgia Meloni e Matteo Salvini.

Poche settimane dopo, tramite l’associazione fondamentalista Dignitatis Humanae Institute, Bannon prende in gestione l’antico monastero della Certosa di Trisulti, in provincia di Latina, per trasformarlo in un centro europeo di formazione per sovranisti.

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Oggi l’ex stratega della Casa Bianca di Trump è stato arrestato insieme ad altre tre persone con l’accusa di essersi appropriato di centinaia di migliaia di dollari donati dai cittadini Usa per la campagna di raccolta fondi online “We Build the Wall”: fondi che avrebbero dovuto essere destinati alla costruzione del muro al confine tra Stati Uniti e Messico.

Secondo il procuratore newyorkese Audrey Strauss, Bannon ha “defraudato centinaia di migliaia di donatori, approfittando del loro interesse a finanziare un muro di confine, con il falso pretesto che tutto il denaro sarebbe stato usato per la costruzione”.

I quattro sono stati arrestati con l’accusa di cospirazione per frode e riciclaggio di denaro: reati che prevedono fino a 20 anni di reclusione.

“We Build the Wall” è stata lanciata come campagna GoFundMe alla fine del 2018, con l’obiettivo di raccogliere direttamente dal pubblico il denaro necessario per costruire un muro anti migranti alla frontiera del Messico, bloccato dall’opposizione del Congresso.

Secondo la procura americana, riportano i media statunitensi, la campagna online ha raccolto oltre 25 milioni di dollari: Bannon avrebbe intascato più di un milione di dollari. I quattro avrebbero trasferito il denaro raccolto sui conti di un’organizzazione no profit controllata dall’ex consigliere alla Casa Bianca, e poi verso un società fantasma.

“Non solo hanno mentito ai finanziatori” della campagna, ma “li hanno truffati nascondendo” l’uso reale dei fondi, molti dei quali andati a finanziare il loro stile di vita, denuncia il procuratore di New York.

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