L’uomo che rincorreva le bambine in ascensore a Ostia calandosi la zip è stato scarcerato da Rebibbia. Il tribunale di Roma ha previsto gli arresti domiciliari e un percorso di recupero. La decisione è stata contestuale alla condanna a 1 anno e 4 mesi di carcere per corruzione di minore. I giudici hanno invece assolto l’imputato dall’accusa più grave di tentata violenza sessuale.
Per il maniaco dell’ascensore condanna mite: un anno e 4 mesi. Assolto dall’accusa di tentata violenza sessuale
La condanna, mite, è stata così calcolata tenendo conto della consulenza della procura secondo la quale l’uomo avrebbe avuto un vizio parziale di mente al momento dei fatti, ossia tre incursioni con zip calata davanti ad altrettante bambine rincorse in ascensore.
Per una terza bambina, appartenente a una famiglia Spada, la Corte ha ritenuto che si sia trattato solo di un episodio di corruzione di minori (per cui è stata prevista la condanna cumulativa con gli altri episodi), ma non anche di un tentativo di violenza sessuale, per questa ipotesi di reato infatti l’imputato è stato assolto.
Volgarità e la zip dei pantaloni calata. In due mesi, tra lo scorso settembre e ottobre, il presunto maniaco degli ascensori aveva seminato panico tra le mamme di Ostia. Andava a caccia di bambine e poi si mostrava nudo nell’intimo dopo averle raggiunte in ascensore.
L’esibizionista in odore di pedofilia era accusato di corruzione di minorenni e violenza sessuale aggravata dall’età delle vittime, tre bambine tra gli 11 e i 13 anni. Si tratta di un quarantenne di Ostia incensurato, che dopo l’arresto su misura cautelare eseguito dai carabinieri della locale compagnia a ottobre, aveva chiesto tramite il difensore, l’avvocato Alessandro Zottola, l’abbreviato condizionato proprio all’ascolto di una delle tre bambine, quella di 11 anni.
La piccola, infatti, era stata l’unica in sede di denuncia ad aver raccontato di essere stata anche inseguita dopo essere scappata via dall’ascensore.
All’uomo venivano contestati tre episodi, tutti raccolti dai carabinieri. Il primo si era verificato nella serata di giovedì 15 settembre. Il quarantenne, allora non ancora identificato, aveva seguito una bambina di 12 anni che stava rientrando a casa e quando la minore era entrata nell’ascensore anche lui si era infilato velocemente per poi con altrettanta velocità mostrare i genitali.
Una delle vittime
La ragazzina ha avuto la prontezza di urlare a squarciagola mettendo in allarme tutti i residenti dello stabile, mentre l’esibizionista si è rapidamente rivestito ed era scappato.
La bambina – lo scorso autunno 11 anni da compiere e appartenente alla famiglia Spada – aveva ricordato, in presenza di una psicologa e in collegamento esterno col tribunale, le manovre dell’uomo che l’ha terrorizzata e anche il fatto che dopo essersi abbassato la zip abbia cercato di rassicurarla.
“Mi ha detto che non mi avrebbe fatto del male”, aveva ripetuto la bambina che però, terrorizzata, aveva avuto comunque la prontezza di scappare via e di chiedere aiuto ai familiari facendo scattare la caccia all’uomo. (leggi qui)