All’interno della grande fioritura di eventi che vi abbiamo presentato quest’oggi, mercoledì 19 aprile, per commemorare le celebrazioni dell’imminente Natale di Roma, ci sarà anche una visita guidata con apertura straordinaria del percorso archeologico che porterà i visitatori a riscoprire le meraviglie della Villa di Plinio, a Castel Fusano, del tutto gratuitamente e su prenotazione.
La Villa sarà eccezionalmente aperta al pubblico gratuitamente e su prenotazione, con un’archeologa della soprintendenza che ne illustrerà i percorsi principali
Scopriamo come e quando partecipare e andiamo a vedere un po’ di storia della Villa di Plinio stessa.
La visita guidata, con un’archeologa della soprintendenza capitolina, verrà fatta nella mattinata del Natale di Roma, ovvero questo venerdì, 21 aprile, a partire dalle ore 11.
Il 21 aprile 1933 è stato inaugurato il Parco della Pineta di Castel Fusano, caratterizzato da un eccelente contesto naturalistico e importanti presenze archeologiche, tra i quali proprio la villa marittima attribuita a Plinio il Giovane, che fra due giorni verrà ripresentata al grande pubblico in tutta la sua maestosa bellezza.
La villa, di età repubblicana, è stata progressivamente ingrandita e abbellita con mosaici in età imperiale, fino a quando non venne abbandonata già nel III secolo d.C.
La visita del 21 aprile comprende il settore del peristilio, una parte del settore residenziale e le terme con mosaico pavimentale, tutti inseriti in un contesto paesaggistico di straordinaria bellezza, oltre ad una piccola basilica funeraria di culto cristiano, costruita nel V secolo in prossimità dell’antica via Severiana.
L’appuntamento è per tutti i prenotati davanti al cancello d’ingresso alla Villa di Plinio entro le ore 11, con prenotazione obbligatoria allo 060608 – servizio attivo tutti i giorni dalle 9 alle 19.00 – per un massimo di 30 partecipanti e in caso ci siano ancora posti disponibili gli interessati possono anche aggiungersi per la visita arrivando sul posto il giorno stesso della visita.
L’incontro inoltre prevede la traduzione in Lingua dei segni italiana-LIS, grazie alla collaborazione del Dipartimento Politiche Sociali e Salute (Direzione Servizi alla Persona) e della Cooperativa sociale onlus Segni di Integrazione – Lazio.
Le persone sorde avranno la possibilità di prenotare anche tramite il servizio multimediale gratuito CGS Comunicazione Globale per Sordi di Roma Capitale – collegandosi al sito dedicato (apri in un’altra pagina web) collegandosi via internet dal lunedì al venerdì dalle ore 8.30 alle ore 18.30 e il sabato dalle ore 8.30 alle ore 13.30
L’evento straordinario è organizzato dalla Sovrintendenza Capitolina in collaborazione con Zètema Progetto Cultura, per una durata complessiva di 1 ora e mezza, ed ingresso gratuito per tutti, così come tutte le attività che verranno svolte durante la visita guidata.
Focus sulla Villa di Plinio
Questa villa romana, scoperta nel 1713 nell’area dell’attuale tenuta di Castel Fusano, all’epoca proprietà dei marchesi Sacchetti, è stata identificata come quella posseduta e descritta da Plinio il Giovane (61-114 d.c.) nella lettera che quest’ultimo aveva scritto all’ amico Gallo.
Gli scavi sono stati fatti svolgere dallo stesso Sacchetti,nell’area acquisita poi dalla famiglia Chigi e successivamente dal Comune di Roma nel 1933.
Al termine degli scavi l’area è diventata parco pubblico per effetto della legge regionale del 1980.
Così la Pineta è stata aperta al pubblico permettendo al suo interno visite naturalistiche e passeggiate, disponendo anche, nelle vicinanze, di un gran numero di stabilimenti balneari.
La tenuta è composta da circa 1000 ettari e collega la foce del Tevere alla tenuta presidenziale di Castel Porziano, costituendo, nell’insieme delle aree verdi circostanti, la pineta più estesa tra la città di Roma ed il litorale laziale.
La Villa di Plinio è anche detta Villa di Palombara, e ad essa si accede da un viale che parte dalla Litoranea Ostia-Anzio, estendendosi in tutta la sua maestosa ampiezza su un terreno in prevalenza sabbioso.
Dai resti archeologici si è scoperto che la villa era concepita come costruzione di tipo marittimo, con grossi edifici distanti tra loro, provvista al centro di un grande peristilio di età giulio claudia a pianta quadrangolare, con un muro di cinta che dai resti sembra essere senza fine, continuo, eccezion fatta che il lato che da al mare dove sicuramente si apriva l’ingresso principale.
Sono state nel tempo identificate tre fasi principali della sua edificazione: la prima, in blocchetti di tufo, di epoca giulio-claudia, la seconda in cui la villa venne ingrandita in mattoni tra la fine del I e gli inizi del II sec. d.c., e la terza compresa tra l’età di Adriano (117-138) e di Antonino Pio (138-161), nel II sec. d.c..
Il muro di cinta della villa è visibile in una vasta radura a fianco ai resti della basilica paleocristiana, alla quale si accede allontanandosi dalla Via Severiana lungo il sentiero all’altezza del paletto numero 16.
Oggi la Villa di Plinio dista appena 600 metri dal mare e al centro della stessa c’era un grande peristilio di due giri di colonne che introduceva ad un grande giardino con al centro una vasca solo in parte restaurata, e con diversi ambienti disposti lungo i bracci del quadriportico
A sud del quadriportico si estende un impianto termale, con uno splendido mosaico a tessere bianche e nere in cui compare Nettuno con tridente su un carro trainato da due ippocampi, e ancora più a sud, si ammira una vasca circolare e ad est del quadriportico, su un suolo più alto, i resti di un’alta torre. Infine un altro mosaico, a tessere bianche su sfondo nero, è situato subito dopo l’arco di laterizio posto all’ingresso alla villa.