Smontava denti d’oro dalla bocca dei defunti per rivenderli in un Compro Oro. A giudizio a piazzale Clodio con l’accusa di peculato un ex addetto ai servizi cimiteriali di Ama, senza scrupoli, finito già licenziato.
Il dipendente Ama estraeva i denti d’oro dalla bocca dei defunti. Nei guai pure un Compro Oro
I denti d’oro dei morti prelevati a Prima Porta finivano direttamente nelle mani di un Compro Oro di Centocelle ovviamente ben consapevole della provenienza viste le fattezze dei denti e l’impiego di chi li consegnava.
Così alla sbarra ci saranno più persone, cinque per precisione. Oltre al “becchino” e all’orefice anche dei complici che fingevano di consegnare i denti d’oro a proprio nome: questi ultimi dovranno rispondere di riciclaggio.
Una vicenda agghiacciante che però ha rischiato di arenarsi in procura dopo una lunga indagine. Le prime contestazioni infatti risalgono al 2013, dieci anni fa.
I furti durante l’estumulazione
Il becchino era incaricato in quel periodo dell’estumulazione delle salme. Operazione consistente nel recupero dei resti umani dai loculi dei cimiteri capitolini a distanza di 30 anni dalla sepoltura.
Ma davanti alla vista dei denti d’oro l’uomo non resisteva. Prendeva le pinze e metteva il bottino in tasca, stando però sempre ben attento a non essere scoperto dai colleghi. Poi bussava al Compro Oro per vendere la merce.
Il titolare, per camuffare meglio la compravendita, simulava la cessione dei denti da parte di altre clienti per occultarne la provenienza.
L’altra truffa
Lo stesso dipendente è anche già sotto processo insieme a altri dipendenti della società per la vicenda, risalente al 2020, della truffa ai danni dei parenti dei defunti, seguita alla mutilazione dei cadaveri.
L’addetto cimiteriale, in un caso e insieme ad altri quattro dipendenti Ama, avrebbe chiesto 50 euro ai familiari di un defunto, dicendo che il denaro fosse necessario per eseguire l’estumulazione del loro caro.
Soldi che, in realtà, i parenti non avrebbero mai dovuto sborsare, essendo il servizio a carico dell’Ama. In questo caso i reati per cui è sotto accusa sono vilipendio e truffa.
La nota dell’Ama
“Non fa più parte già da tempo dell’organico di AMA S.p.A. l’ex operaio dei servizi cimiteriali rinviato a giudizio ieri per condotte gravemente illecite avvenute negli anni scorsi“: lo precisa in una nota l’azienda che si occupa dei Servizi cimiteriali a Roma .
“L’ex dipendente – prosegue la comunicazione dell’Ama – è stato licenziato già nel 2020 dalla Municipalizzata capitolina per l’Ambiente. La vicenda, riguardante indagini dei Carabinieri del Nucleo Radiomobile di Roma su ipotesi di condotte illecite nell’espletamento di alcune operazioni cimiteriali all’interno del Cimitero di Prima Porta, era emersa anche grazie alle segnalazioni e alla collaborazione dell’azienda con le Autorità competenti”.
Ama S.p.A. “si è anche costituita parte civile nel processo all’ex dipendente infedele a tutela della propria immagine“.
La scorsa primavera uno spazzino dell’Ama è finito in manette: custodiva 3 pistole e un chilo di cocaina (leggi qui).
canaledieci.it è su Google News:
per essere sempre aggiornato sulle nostre notizie clicca su questo link e digita la stellina in alto a destra per seguire la fonte.
Roma: anonimato al cimitero per i feti delle donne che hanno vissuto l’aborto