Roma: Natale 2023, questa è la data finale, la “dead line” ipotizzata da Eur Spa per aprire l’Acquario di Roma. Si tratta di un’opera dai tratti “mitici”, attesissima da almeno un ventennio e da sempre messa in lista d’attesa, che sembra sempre essere pronta ma alla fine slitta per terminare i lavori necessari.
Gli aggiornamenti e le tempistiche slittano ma arriva una data ben precisa per l’apertura dell’Acquario di Roma, opera attesa da un ventennio
“Se tutto andrà come speriamo, vorremmo aprirlo per Natale 2023. I tempi non sono cosi larghi e stiamo facendo di tutto”, ha affermato l’ad di Eur Spa, Angela Cossellu, in commissione capitolina Cultura.
Il nuovo concessionario avrà bisogno di un allungamento dei tempi della concessione “In quanto quella precedente era di 30 anni ma 18 sono già trascorsi senza che l’acquario abbia potuto funzionare ed è chiaro che il piano economico del concessionario- ha detto Cossellu- non ci si può basare sui 12 anni residui”.
“Dobbiamo – conclude Cossellu – andare a gara pubblica europea per allungare la concessione di altri 30 anni e stiamo lavorando con i nostri uffici per costruire la struttura che permetterà di fare questa gara”.
Tre le questioni che determinano l’allungamento o l’accorciamento dei tempi, alcuni fattori fondamentali: il passaggio di proprietà delle quote della società concessionaria, i tempi della gara, i lavori.
Il primo argomento è una novità delle ultime ore. “Non ci sono ancora carte firmate ma la società Mare Nostrum – attualmente concessionaria del Mare di Roma – sta per firmare, come mi hanno confermato le parti, un accordo per cui cederà la totalità delle suqe quote a un fondo inglese, il quale poi dovrebbe mettere a disposizione investimenti tali per cui ripartiranno i lavori dell’acquario. La famiglia Ricciardi (proprietaria di Mare Nostrum, ndr) non ha più la capacità finanziaria per terminare il progetto e ha bisogno di ‘economia’, per questo ci sarà la cessione delle quote”.
Questo sarebbe pertanto l’ultimo miglio di investimenti, ha evidenziato il presidente di Eur Spa, Marco Simoni.
I dettagli: Eur Spa non può chiudere l’attuale concessione perché dovrebbe farsi carico di restituire alla società Mare Nostrum i circa 80 milioni di euro di opere fin qui realizzate.
In particolare “La concessione si basa sul presupposto che il concessionario costruisce le opere, investe direttamenmte nella costruzione e questo investimento viene recuperato attraverso la gestione- ha detto il capo del legale di Eur Spa, Andrea Nicoletti– Ad oggi le opere sono state costruite da Mare Nostrum e uscire da questo schema di concessione non è tecnicamente possibile, a meno che non si faccia una risoluzione dell’accordo. Ma questo comporterebbe il pagamento in capo a Eur Spa delle opere costruite dal concessionario, che nel piano concordatario ha dato evidenza di 80 milioni di euro di immobilizzazioni”.
Infine, i lavori per l’apertura dell’acquario: “I tempi della gara sono di 35 giorni e poi avremo bisogno di tempo per analizzare tutte le risposte e aggiudicare- ha aggiunto Cossellu- Faremo di tutto per accorciare i tempi di aggiudicazione della gara ma come minimo saranno tra un mese e mezzo-forse due”.
In tutto ciò andranno considerate anche le necessità dei “protagonisti” dell’Acquario, la fauna:
“I pesci non va dimenticato che hanno bisogno di circa 6 mesi di acclimatamento nelle acque”, ha ribadito Cossellu.
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