Civitavecchia, incendio nella cella del carcere: tre poliziotti intossicati

Incendio nella cella di prima accoglienza a Civitavecchia. Sezione completamente avvolta dal fumo, tre poliziotti al pronto soccorso

Giovane detenuto si suicida, risse e aggressioni: la difficile situazione nelle carceri del Lazio
Foto dal blog poliziapenitenziaria.it

Un detenuto ha appiccato un incendio nella cella del Reparto di Prima Accoglienza a Civitavecchia. Tre poliziotti sono rimasti intossicati. A raccontare l’ episodio Maurizio Somma, segretario nazionale per il Lazio del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria.

Incendio nella cella di prima accoglienza a Civitavecchia. Sezione completamente avvolta dal fumo, tre poliziotti al pronto soccorso

“Un detenuto extracomunitario – racconta Somma –  ha dato fuoco alla cella dove era ristretto presso il Reparto prima accoglienza. La Sezione accoglienza è un reparto dove vengo messi i detenuti quando vengono arrestati, e sono messi lì in quarantena. A seguito del folle incendio, gli Agenti di Polizia Penitenziaria hanno dovuto far uscire tutti i detenuti e portarli in salvo perché la Sezione era piena di fumo. Tre poliziotti sono stati intossicati e si è reso necessario accompagnarli al Pronto soccorso per intossicazione.

Il tutto è avvenuto con un numero fortemente ridotto di agenti per la nota carenza del personale. La situazione è grave nel Lazio: non si placano le aggressioni, il personale di Polizia Penitenziaria è stremato dalla situazione e il Provveditorato regionale dell’Amministrazione Penitenziaria, oggi senza un dirigente generale titolare, , si contraddistingue per l’assenza di provvedimenti a tutela della incolumità fisica dei nostri poliziotti. E’ ora di basta!”.

Donato Capece, segretario generale del SAPPE, ha espresso vicinanza e solidarietà al poliziotto ferito ed ha parole di apprezzamento per il personale che lavora a Civitavecchia: “Le donne e gli uomini della Polizia Penitenziaria che svolgono quotidianamente il servizio a Civitavecchia lo fanno con professionalità, zelo, abnegazione e soprattutto umanità in un contesto assai complicato per l’esasperante sovraffollamento. Ma servono urgenti provvedimenti per frenare una situazione operativa che è semplicemente allarmante”.

Esiste un precedente: anche il 24 agosto del 2020 un detenuto diete fuoco alla cella del carcere di Civitavecchia. All’epoca i poliziotti intossicati furono addirittura sei.

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