Roma: il corpo senza vita di Roberto Brunetti, 55 anni, è stato trovato ieri sera, 3 giugno, dalla polizia intorno alle 22.30 nella sua abitazione in via Arduino, zona adiacente alla via Tiburtina e a Piazza Bologna.
L’attore romano, 55 anni, è stato trovato senza vita ieri sera, intorno alle 22.30 del 3 giugno, nel suo appartamento di via Arduino, zona Piazza Bologna
Romano, era un noto attore cinematografico che aveva lavorato con attori e registi di grande livello, come Leonardo Pieraccioni e Carlo Verdone, sulla sua salma non sono stati rinvenuti segni di violenza.
Anche la casa era perfettamente in ordine, e, all’arrivo delle forze dell’ordine, segnatamente gli agenti del commissariato di San Lorenzo, sia le porte che le finestre non presentavano segni di forzatura.
Adesso sarà decisivo l’esame autoptico per svelare le esatte cause della sua morte. L’attore non aveva dato da diversi giorni notizie di sé ed i familiari avevano avviato ieri la macchina dei soccorsi, con i vigili del fuoco che hanno aiutato la polizia ad entrare nell’appartamento, scardinando la serratura della porta e trovandolo in casa privo di sensi.
Roberto Brunetti, una carriera fulminante e poi il declino
Nato a Roma il 31 maggio del 1967, Divenne famoso a fine anni novanta interpretando alcune famosissime commedie di successo, tra cui proprio “Fuochi D’Artificio”, diretto dal toscanissimo Leonardo Pieraccioni, nel 1997 e “Paparazzi”, diretto da Neri Parenti, nel 1998, ma nel suo ruolino in carriera ci sono anche ruoli più maturi e drammatici come “Romanzo Criminale” e “Fatti della banda della Magliana”, entrambi ispirati ai fatti della banda della Magliana.
Dieci anni fa esatti la sua ultima apparizione al cinema, quando nel 2012 uscì al cinema “Il Rosso e il Blu” e “Baci Salati”. Da allora nessuna altra apparizione sul grande o piccolo schermo e si era dedicato ad altri lavori, tra cui la gestione di una pescheria.
Poi, una discesa davvero inarrestabile nella popolarità e a livello economico.
Fatti di cronaca nera hanno macchiato il suo cammino, come quando nel 2009 venne arrestato dai carabinieri perché in possesso di hashish nascosto sotto al sellino dello scooter, a Trastevere.
Aveva affermato recentemente di vivere solo grazie al reddito di cittadinanza e ad alcuni introiti derivanti da vecchi diritti di immagine e dalla Siae, per un declino inesorabile quanto costante nell’ultimo decennio.
Fu il compagno storico, per 16 anni, dell’attrice Monica Scattini, deceduta nel 2015.
Il ricordo di un amico
Fulvio, amico d’infanzia di Roberto Brunetti, così lo ricorda in un suo post social: ““A Marzie’, m’anvedi quell’attore come somija ar fratello de Sandro Brunetti?” chiesi al mio amico mentre guardavamo distrattamente la TV.
“Ma come je somija? È lui, è er fratello de Sandro e Daniele. Mo’ fa l’attore!” rispose quello, compatendomi.
I Brunetti. Abitavano nella casa davanti al bar, nella via dove, oltre a qualche palazzina molte erano le “casette”. Ricordo il padre e la madre uscire la mattina presto, per andare a montare il banco al mercato. Il nonno, “er sor Augusto”, seduto sullo scalino della porta. Un piccolo quartiere di povera gente, dove, però, i bambini si divertivano e fra di loro nascevano amicizie destinate a durare tutta la vita. Roberto era più piccolo di me di 12 anni. Troppi per essergli amico. Ma chi nasce a via Anzio la porta sempre nel cuore”.
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