Chi era Giorgio Pietrangeli, figlio di Nicola: la lunga malattia, la passione per il surf, l’amore per la moglie e la figlia

Leggenda del surf e figlio del grande Nicola, muore a 59 anni dopo una lunga lotta contro un tumore: ecco chi era Giorgio Pietrangeli 

nella foto Giorgio Pietrangeli, surfista di razza e figlio dell'ex campione di tennis Nicola

Una notizia amara scuote il mondo dello sport italiano: Giorgio Pietrangeli, 59 anni, pioniere del surf e figlio del leggendario tennista Nicola, è morto oggi, venerdì 4 luglio, a Roma dopo una lunga battaglia contro un male incurabile. La notizia della dolorosa perdita è giunta al padre, Nicola Pietrangeli, 91 anni, mentre era ricoverato per accertamenti al Policlinico Gemelli.

Leggenda del surf e figlio del grande Nicola, muore a 59 anni dopo una lunga lotta contro un tumore: ecco chi era Giorgio Pietrangeli

Un destino crudele ha voluto che l’ex campione di tennis apprendesse della scomparsa del figlio dal letto d’ospedale, un dolore immenso che si aggiunge alle fragilità di un’età avanzata. Giorgio Pietrangeli non era solo “il figlio di”: era un’icona a sé stante, un surfista di razza che ha scritto pagine importanti della storia di questo sport in Italia.

I successi sportivi

Negli anni Ottanta, è stato tra i primi a cavalcare le onde con maestria, portando il tricolore nei palcoscenici internazionali. Il suo curriculum sportivo parla chiaro: partecipazione ai Mondiali di surf del 1988 a Portorico, agli Europei in Portogallo l’anno successivo e agli Europei di Forte dei Marmi nel 1985. Il suo culmine agonistico arrivò nel 1989, con la vittoria del Campionato italiano a Viareggio.

Il trasferimento in Costa Rica con la moglie e la figlia

Ma Giorgio era molto di più di un palmarès. La sua passione per le onde lo aveva portato a vivere in Costa Rica con la moglie Carola e la figlia Nicola, nome scelto in omaggio al nonno tennista.

La lotta contro il “bastardo”

La sua battaglia più dura, Giorgio l’ha combattuta lontano dai riflettori, contro quello che lui stesso chiamava “il bastardo”: un tumore al cervello scoperto quasi per caso. Nell’agosto del 2020, una banale caduta in bicicletta durante un allenamento in Costa Rica per i mondiali di surf master, rivelò una massa sospetta. Tornato d’urgenza in Italia, fu operato al Gemelli. Nonostante le sue parole cariche di speranza, la malattia non gli ha lasciato scampo.

Giorgio lascia un vuoto incolmabile nei cuori della moglie Carola, della figlia Nicola, del padre Nicola e dei fratelli Marco e Filippo.

Il cordoglio dello sport

La notizia ha immediatamente generato un’ondata di commozione e solidarietà nel mondo dello sport. La Federazione Italiana Tennis e Padel (FITP), per voce del suo presidente Angelo Binaghi, ha espresso “profondo affetto” e vicinanza alla famiglia in questo “momento di immenso dolore”.

Anche la Federazione Italiana Surfing, Sci Nautico e Wakeboard ha voluto rendere omaggio a Giorgio, condividendo un toccante messaggio sui social: “Ha combattuto fino alla fine un male che non gli ha dato scampo, ma la sua forza e determinazione rimarranno per sempre un grande insegnamento per noi. Giorgio, sei stato ispirazione per tutto il surf italiano e la tua storia continuerà a guidare le future generazioni!”