A Roma si litiga sugli uomini maltrattati: la sinistra contesta il VI Municipio (destra) che promuove lo sportello anti-violenza

A Roma si litiga sugli uomini maltrattati, ma destra e sinistra riescono a trasformare un tema così importante nel palleggio di una politica da stadio

Tra moglie e marito non mettere il dito, dice il consumato proverbio che inneggia all’unità della famiglia anche a costo di mettere, talvolta, la polvere sotto al tappeto. Ma a Roma c’è chi di questa inevitabile invasione di campo ha fatto una battaglia politica “da stadio”, tanto che nel VI Municipio delle Torri, di Roma Capitale, si litiga sugli uomini maltrattati all’interno della coppia per via dell’istituzione di uno sportello anti-violenza dedicato al cosiddetto sesso ‘forte’.

A Roma si litiga sugli uomini maltrattati, ma destra e sinistra riescono a trasformare un tema così importante nel palleggio di una politica da stadio

Non che si tratti di un tema fondato su presupposti inesistenti, perché il fenomeno sulla violenza di genere ai danni del maschio è riconosciuto sebbene, non esistano statistiche ufficiali a definirne i contorni.

E proprio per aprire uno spiraglio sulle sofferenze di una categoria sempre più spesso coinvolta nell’odiosa catena di una sequenza inarrestabile di femminicidi, i partiti di destra al governo del VI Municipio hanno approvato, in via definitiva, una delibera che istituisce uno sportello d’ascolto per uomini vittime di violenza.

Sportello situato presso via Vincenzo Bonifati 1, presso il Centro Commerciale Roma Est dove si trovano anche gli uffici anagrafici dell’ente locale.

Ma apriti cielo, come se la metropoli non avesse bisogno di ben altre iniziative per esempio sul piano del potenziamento dei servizi sociali di assistenza a bisognosi e senza dimora.

Ed è stato sufficiente che lo sportello, affidato appunto ai già scarsi assistenti sociali in forza al municipio a trazione conservatrice, aprisse i battenti per scatenare la dura reazione della parte politica opposta.

Reazione che non è avvenuta dai banchi dell’opposizione locale ma direttamente dalla Giunta Capitolina di cui fa parte anche l’Assessora alle Attività Produttive e Pari Opportunità, Monica Lucarelli, che ha stroncato l’iniziativa.

Scopi dello sportello anti-violenza per gli uomini

Nella delibera istitutiva del nuovo servizio viene precisato che lo scopo dello sportello è di dare ascolto agli uomini vittime di violenza psicologica da parte delle donne.

Violenza non tanto di tipo fisico, ma che può sfociare anche in “una vera e propria alienazione parentale”.

Vale a dire quella condizione in cui, nel contesto di una separazione o di un divorzio, oppure quando la coppia non è più insieme, si trasforma in ricatti basati sulla minaccia di impedire all’ex partner di vedere i figli, neppure quando ne avrebbe diritto, oppure di mettere in cattiva luce con la prole il proprio padre.

L’alienazione parentale che colpisce il genitore maschio

Lo sportello si rivolge, pertanto, a chi è vittima di donne che “fanno terra bruciata tra gli affetti dell’ex partner e lo vessano psicologicamente se non è in grado di provvedere economicamente alla famiglia”.

Condotte riassumibili nella perpetrazione di atti di vero e proprio stalking, a volte e motivo o addirittura silente nelle sue forme più subdole e dolorose.

Ma siccome la polemica politica è il sale che alimenta i rapporti tra maggioranza e opposizione, qualunque sia il tema di cui si parla, e magari anche a dispetto di ciò che di buono l’altra parte della barricata può produrre, ecco che l’Assessora Lucarelli scende in campo con il piglio di un carro armato pronto a incenerire le schiere avversarie.

Si tratta a suo giudizio di “una delibera pericolosa, una teoria ascientifica, una ferita inferta alle donne”.

Parlare di uomini maltrattati significa, insomma, di dare luogo “a un atto politico e ideologico di gravità estrema e in violazione” dello stesso “Libro Bianco sul contrasto alla violenza maschile contro le donne”, predisposto dal Governo Meloni in 25 novembre scorso.

Insomma il VI Municipio non avrebbe neppure letto il passaggio in cui la ricerca di fonte conservatrice bolla proprio “l’alienazione parentale, come un costrutto privo di fondamento scientifico e usato per delegittimare le donne che denunciano violenza e giustificare la sottrazione dei figli”.

Il Libro Bianco governativo -scrive Lucarelli- evidenzia l’impatto devastante della vittimizzazione secondaria sulle donne e Meloni dovrebbe intervenire direttamente per fermare quest’inaccettabile iniziativa”.

Il 60% delle donne inizia un percorso di uscita dalla violenza ne subisce una seconda da parte delle istituzioni, in particolare dalle forze dell’ordine degli operatori della giustizia”, che non sempre entrano nella loro sofferenza, talvolta, sminuendone le denunce.

Ma a non riuscire a cogliere l’essenza, e quindi a dare poca importanza alla violenza subita sono, rileva Lucarelli, anche “il 32% dei servizi sociali tea cui gli psicologi territoriali e il 25% del personale sanitario”.

Meloni dovrebbe intervenire direttamente

La conclusione è che la delibera che istituisce lo sportello anti-violenza per gli uomini, secondo l’Assessora, “è inaccettabile, e va ritirata“.

In altre parole lo sportello andrebbe immediatamente chiuso, perché “o si sta con chi subisce la violenza, o si protegge chi la perpetua. Non esiste una terza via”.

In realtà una terza via esisterebbe, ed è quella di una politica capace di trovare dei punti di contatto, dei ponti di collaborazione, invece di trasformare un tema importante come quello degli abusi subiti dall’una, come dall’altra parte, a una questione di tifo calcistico.