Il Gip si oppone al dissequestro del Bungalow di Ostia nonostante la sospensiva del Tar

Scontro tra magistrati: il Tar riconosce la validità del condono edilizio del 1985 ma il Gip non dissequestra lo stabilimento balneare Bungalow di Ostia. I legali: “Ricorreremo in appello”

Per il Tar, il disconoscimento del condono edilizio del 1985 prima rilasciato poi contestato dal Campidoglio, è irregolare. Quindi lo stabilimento balneare Bungalow di Ostia ha le carte in regola. Per la Procura, invece, il pronunciamento del Tribunale amministrativo, che sospende l’annullamento del condono, non ha alcun valore. E quella spiaggia con bar e ristorante devono restare chiusi.

Scontro tra magistrati: il Tar riconosce la validità del condono edilizio del 1985 ma il Gip non dissequestra lo stabilimento balneare Bungalow di Ostia. I legali: “Ricorreremo in appello”

E’ il teatro dell’assurdo che va in scena su lungomare Amerigo Vespucci a Ostia. Uno scontro neppure tanto larvato tra magistratura penale e magistratura amministrativa. A farne le spese sono i concessionari dello stabilimento balneare Bungalow, sequestrato insieme con altri tre impianti nella giornata del 20 maggio scorso dalla Guardia di Finanza su disposizione della Procura di Roma. L’accusa era di abusivismo edilizio e occupazione abusiva di demanio marittimo.

Ciò che legittima il Tar Lazio

Il 18 giugno scorso il il presidente della Sezione Quarta Ter del Tribunale amministrativo regionale del Lazio, decideva di sospendere l’efficacia della determina dirigenziale di reiezione del condono edilizio presentato nel 1986 dalla società che aveva in concessione lo stabilimento Bungalow. Era stato il Comune il 16 aprile 2024, esattamente 38 anni dopo, a stabilire che la domanda di condono del 1986 non era accoglibile. Il Tar, però, ha esaminato la documentazione presentata dai concessionari nella quale lo stesso Comune di Roma prima nel 2003 poi nel 2005 scriveva che il condono era accolto, che la società aveva saldato per intero l’oblazione e i diritti di concessione e che gli uffici stavano predisponendo il rilascio della licenza edilizia.

Va evidenziato che lo stabilimento balneare non è del tutto privo del permesso a costruire: dal 1973 era autorizzato a realizzare un chiosco bar, uno spogliatoio e un locale per i gabinetti. Il condono richiesto nel 1986 riguarda gli ampliamenti degli spazi originari, passati da 61 metri quadrati complessivi a 264 metri quadrati.

Con l’accusa di abusivismo edilizio, peraltro, il Campidoglio ritirava automaticamente la concessione demaniale marittima che pure aveva autorizzato fino al 31 dicembre 2027.

In ragione della sospensiva, atto con efficacia immediata in attesa della seduta collegiale che si terrà l’8 luglio prossimo, i legali dei concessionari, Ilaria Magliulo e Barbara Paoletti, hanno chiesto al pm e al gip della Procura di procedere alla rimozione dei sigilli che erano stati apposti al Bungalow proprio in conseguenza alla reiezione della richiesta di condono. Insomma, visto che il Tar riconosce la validità del condono edilizio, viene meno l’accusa di abusivismo e resta vigente la concessione demaniale marittima fino al 2027.

La tesi del Gip della Procura

Il Pm ha espresso parere negativo e il gip, Angela Gerardi, ha negato questo diritto. Per certi versi incomprensibile e contraddittoria la motivazione del rigetto dell’istanza di dissequestro che qui riportiamo integralmente: “il provvedimento cautelare emesso dal Presidente del Tar Lazio, sospende le determine di reiezione delle istanze di condono ma non determina automaticamente la condonabilità delle opere né elide il fumus delicti di cui allìart. 1161 Codice della Navigazione (Abusiva occupazione di spazio demaniale n.d.r.) che si configura peraltro anche in presenza di titolo concessorio valido e a prescindere dai titoli edilizi rilasciati”.

In poche parole ai giudici della Procura non interessa se il Tar riconosce ai concessionari il diritto a ricevere il condono ma vogliono che siano esibite le concessioni edilizie in sanatoria. E pure se queste arriveranno, c’è sempre l’occupazione abusiva del demanio; posizione che ignora che la dichiarazione di occupazione illegittima del demanio deriva proprio dalla decadenza disposta dal Campidoglio a causa del presunto abusivismo edilizio.

I legali del Bungalow ricorreranno in appello.