Debutta su Sky, da mercoledì 25 giugno 2025 “Processo a Michael Jackson”, la nuova docuserie in onda sul canale “Crime” della piattaforma satellitare che parlerà, a 16 anni dalla morte del cantante e ballerino statunitense, delle vicende legali che hanno coinvolto “Mj”.
La docuserie di Sky sul processo all’icona del pop Michael Jackson ripercorre le tappe delle vicende legali di “Mj” a 16 anni dalla sua morte
Nella nuova serie tv trasmessa da Sky Crime – a 16 anni dalla sua morte – non si farà troppo menzione del suo immenso talento e della fenomenale carriera musicale che ha reso Michael Jackson un’icona della musica a livello planetario ma si approfondiranno sotto nuovi punti di vista i suoi lati più bui.
Uno su tutti, il processo penale che nel 2005 lo ha visto accusato di abusi su minori.
La (mini) docuserie trasmessa su Sky Crime è una produzione originale statunitense che nella sua versione originale si intitola “The People Vs Michael Jackson” ed è formata da due episodi da circa 90 minuti l’uno che andrà in onda stasera, 25 giugno 2025, in prima tv assoluta alle 22.
Tramite filmati e contributi inediti e materiale processuale mai visto prima, comprese interviste esclusive a giurati, testimoni e avvocati che hanno preso parte a questo mega-processo, la docuserie Sky su Michael Jackson analizzerà tutto l’iter processuale.
Saranno svelati vari retroscena e ipotesi mai accennate prima d’ora, per capire cosa c’è dietro le accuse mosse contro una delle stelle più luminose della musica pop di tutti i tempi e come questo processo è stato spettacolarizzato fino a renderlo una delle battaglie legali più celebri di sempre.
Sarà tratteggiato un nuovo ritratto di “MJ” il più neutrale e imparziale possibile, confrontando il dualismo inestinguibile tra il potere giudiziario e l’immensa fama del cantante americano, il cui arresto, nelle dinamiche, fa ancora scalpore.
Il processo a carico della star di “Moonwalker”, “Beat it” altre decine e decine di hit, si è svolto nel 2005 presso il tribunale di Santa Barbara in California e tenne l’opinione pubblica e i media mondiali all’erta per quattro mesi fino a quando, il 13 giugno 2005 la giuria lo decretò non colpevole.