Imprenditore minacciato e costretto a cedere immobili sotto il valore del mercato. Questo l’esito delle indagini della Dia scaturite da uno stralcio dell’operazione “Assedio” avviata nel 2018.
Le indagini della Dia partite dall’operazione “Assedio”, avviata nel 2018, hanno portato allo scenario di minacce e costrizioni a cui era sottoposto l’imprenditore di Pomezia
La Direzione investigativa antimafia, su disposizione della Direzione distrettuale antimafia della procura della Repubblica di Roma, ha dato esecuzione a un’ordinanza cautelare emessa dal Gip presso il Tribunale di Roma nei confronti di nove persone.
In una nota il Centro operativo di Roma della Dia spiega che queste persone sono accusate, a vario titolo, di aver costretto un imprenditore, “titolare della società Rossi Costruzioni Edili s.r.l., a cedere la proprietà di tre unità immobiliari facenti parte del complesso immobiliare via del Mare Km 29.300 a Pomezia a prezzi inferiori a quelli di mercato per un valore corrispondente a 300.000 euro circa”.
Le indagini Dia
L’operazione “Assedio” era partita nel 2018 ed era stata avviata dalla Direzione investigativa antimafia – Centro operativo di Roma, con il coordinamento della Dda della procura di Roma.
Sulla base di queste indagini sarebbe emerso lo scenario in cui si muovevano “due gruppi apparentemente contrapposti ma in realtà tra loro alleati, uno appartenente a contesti criminali organizzati riconducibili alla mafia siciliana e l’altro alla criminalità organizzata romana”.
In sostanza in base alle ricostruzioni i componenti del primo gruppo offrivano protezione all’imprenditore, vittima di minacce anche di morte insieme alla propria famiglia, esplosione di armi da fuoco contro il cantiere del complesso in costruzione.
A quel punto entrava in gioco il secondo gruppo nell’ambito di “un disegno unitario” con l’obiettivo di estorcere “gli appartamenti a prezzi di molto inferiori al loro reale valore”.
A far da mediatore sarebbe stato un imprenditore della zona, che “lo costringeva a sottoscrivere anche due contratti di sponsorizzazione in favore di una società di basket e di calcio per un valore complessivo di 100mila euro”.
Per sei persone sono scattate le misure cautelari. Tre di loro erano già ristrette nell’operazione ‘Assedio’, due sono state messe agli arresti domiciliari e una ha l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.