A Monte Mario un incendio nei pressi dell’ex campo nomadi minaccia alcune strutture scolastiche

A Monte Mario un incendio nei pressi dell’ex campo nomadi si avvicina a una scuola alberghiera

Un incendio nei pressi dell’ex campo nomadi ben visibile dalla zona di Monte Mario Alto, si è pericolosamente avvicinato ad alcune strutture scolastiche e a un cantiere Acea dove sono in corso lavori di ristrutturazione della rete di distribuzione idrica lì dove prima sorgeva un campo sportivo.

A Monte Mario un incendio nei pressi dell’ex campo nomadi si avvicina a una scuola alberghiera

Il rogo è divampato intorno alle ore 16.00 di oggi, domenica 22 giugno, in un campo incolto di sterpaglie situato in via Cesare Lombroso, e ha necessario l’intervento dei mezzi dei vigili del fuoco giunti sul posto tempestivamente dal non lontano distaccamento di via Sebastiano Vinci. A coadiuvare l’intervento delle squadre diversi volontari tra i quali quelli dell’associazione di protezione civile Guadalupe della capitale.

 

Le fiamme sono state circoscritte e non hanno costituito alcun pericolo per gli edifici situati nei pressi tra cui la sezione alberghiera dell’Istituto di scuola superiore Domizia Lucilla.

Mentre gli operatori stanno mettendo in sicurezza l’area sono in corso anche le indagini per individuare la causa d’innesco che, oltre all’incuria in cui versa la zona bruciata potrebbe essere legata alla presenza non autorizzata di alcuni occupanti abusivi nell’ex centro sportivo Monte Mario, abbandonato da anni, ma al cui interno ci sono locali un tempo adibiti alla zona segreteria e alla club house.

Il campo dove si è sviluppato l’incendio è all’interno di un perimetro sostanzialmente privo di controlli a iniziare dallo stato in cui versa l’ex centro sportivo di proprietà della Città Metropolitana di Roma che lo ha assegnato, nel 2014, tramite bando pubblico a un’unica società partecipante, la Ice Park, che non ha mai iniziato i lavori di ristrutturazione, nonostante la presenza di due campi di calcio a undici, altri tre o quattro da calcetto e un altro paio da tennis.

Le ragioni del mancato avvio delle operazioni di recupero sono, con tutta probabilità, dovute alla vicinanza dell’ex campo nomadi che, tuttavia, nel frattempo è stato sgomberato.

Nella stessa area un’altra bonifica lasciata in sospeso, sempre da parte dell’ente pubblico provinciale, è quella degli ex orti di guerra.

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I lavori, finanziati con alcuni milioni di euro, sono stati conclusi alcuni mesi fa, ma la convenzione per l’assegnazione dei singoli lotti a chi fosse interessato a installarvi delle coltivazioni è rimasta sulla carta, e dove la natura è stata oggetto di interventi di sistemazione, se l’opera dell’uomo poi non prosegue, trova il modo di riprendersi con gli interessi ciò che le è stato tolto. Incluse zone incolte che sono un terreno fertile anche per gli incendi.