Accecato dalla gelosia, ha fatto vivere un incubo a occhi aperti, fatto di botte, minacce e un’ossessiva possessività alla fidanzata, aggredendola brutalmente per un’innocente foto postata su Instagram, che la ritraeva insieme ad alcuni amici.
Va in ospedale per un mal di testa ma rivela la violenza subita dal fidanzato, cieco di gelosia per una foto su Instagram
Era il pomeriggio del 13 giugno scorso quando la vittima stremata da un lancinante mal di testa, si era presentata al pronto soccorso dell’ospedale di Tivoli.
Inizialmente restia a rivelare la vera natura del suo dolore, la verità emerse drammaticamente agli occhi attenti del personale medico poco dopo, quando i lividi, gli ematomi e un volto tumefatto urlavano una storia di violenza indicibile, facendo scattare immediatamente il “Codice Rosa” e l’intervento della Polizia di Stato, pronta a far luce su quell’orrore.
Il racconto agghiacciante: gelosia, botte e minacce di morte
Dopo un’iniziale esitazione poi, la vittima convinta ad aprirsi con le forze dell’ordine rivela la sua relazione travagliata, con un continuo lasciarsi e riprendersi, culminata in una notte di follia incontrollata tra il 12 e il 13 giugno 2025.
A scatenarla da parte del suo compagno 39enne, alcune innocue foto pubblicate su Instagram, che la ritraevano durante una passeggiata con amici. In pochi minuti esplode l’inferno, annunciato da una telefonata minacciosa dell’uomo, che accecato dalla rabbia, scavalca una finestra e si introduce in casa della donna.
Da lì inizia un’aggressione brutale, fatta di calci e pugni, sferrati con una precisione agghiacciante: “Ogni colpo per i like che hai ricevuto”, le spiega urlandole con violenza che non avrebbe ammesso repliche.
La fuga e l’inseguimento: “Devo finire quello che c’è da finire”
La donna venne a quel punto trascinata fuori casa, mentre il fidanzato, in preda a un delirio possessivo, le intimava: “Devo completare l’opera… stasera devo finire quello che c’è da finire altrimenti ho buttato due anni”.
Inutile il tentativo disperato della vittima di rifugiarsi in un’abitazione, ma almeno le sue urla attirano l’attenzione di una residente, che cerca intervenire.
La risposta dell’aggressore a quel punto arriva anche per la vicina con un’escalation di minacce: “Stai attenta a te se chiami i Carabinieri, perché se mi fai arrestare io metto una tacca a ogni giorno di galera che mi faccio e quando esco sono c*** tuoi”, mentre continuava ad inveire come un pazzo.
Nel racconto di una notte di terrore agli inquirenti, la donna ha poi raccontato la sua vita in equilibrio con il controllo ossessivo di lui, fatto di costanti insulti e minacce di morte e i suoi tentativi falliti di porre fine a quella relazione tossica.
La svolta nelle indagini con l’arresto
Una volta dimessa dall’ospedale, la vittima è stata nuovamente ascoltata dalla Polizia di Stato, con informazioni dettagliate che hanno consentito di ricostruire l’orrore di quella notte, confermato dalle indagini che ha portato il PM a depositare la richiesta di misura cautelare e l’ordinanza di custodia in carcere per l’uomo, accusato di atti persecutori e lesioni aggravate.
Tra le motivazioni del Giudice, la “incapacità di autocontrollo dell’indagato”, che dimostrava un disegno vessatorio incessante, animato dalla concezione della compagna come “oggetto di sua proprietà”.
Il 39enne è stato tratto in arresto e condotto presso la Casa Circondariale, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. Ora è anche indagato per tentato omicidio, violenza privata e violazione di domicilio.