Malattia renale cronica, invalidante e spesso senza sintomi. Casi in salita, i nuovi percorsi assistenziali

Una patologia silenziosa, ma in costante crescita. La malattia renale cronica ha evidente impatto sull'economia del Sistema sanitario nazionale

Malattia renale cronica, invalidante e spesso senza sintomi. Casi in salita, i nuovi percorsi assistenziali

Circa il 10% della popolazione adulta italiana è affetto dalla Malattia renale cronica. Negli ultimi 30 anni si è verificato un incremento del 43%. Si tratta di una malattia complessa e invalidante, che spesso non presenta sintomi e quindi non viene diagnosticata subito. All’ospedale Grassi di Ostia è in programma un incontro per fare il punto della situazione e parlare dei nuovi percorsi assistenziali.

Una patologia silenziosa, ma in costante crescita. La malattia renale cronica ha evidente impatto sull’economia del Sistema sanitario nazionale

L’appuntamento con l’incontro sul tema “La malattia renale cronica tra medico di Medicina generale e Nefrologia ospedaliera: nuovi percorsi assistenziali” si terrà sabato 21 giugno alle ore 8.30, presso l’Aula Sinibaldi dell’Ospedale G.B. Grassi di Ostia.

Promosso dalla ASL Roma 3 rappresenterà un momento per illustrare ai medici del territorio il documento che definisce le linee guida per la gestione integrata di questa patologia, dalla diagnosi alla cura e all’assistenza del paziente.

“Negli ultimi 30 anni – spiega Massimo Morosetti, Direttore UOC Nefrologia e Dialisi dell’Ospedale G.B. Grassi di Ostia – il numero di nuovi casi di dialisi è aumentato del 43% e del 41% la mortalità relativa alla MRC, e si stima che nel 2040 sarà la quinta causa di morte nel mondo. I costi relativi alla dialisi in Italia possono arrivare a circa 45 mila euro per ogni paziente per anno, che considerando la popolazione italiana in dialisi vuol dire 2,5 miliardi di euro all’anno. Questo significa che il 2% dell’intero budget del Servizio Sanitario Nazionale (SSN) viene assorbito dallo 0,1% della popolazione”.

Nuove terapie e la centralità della prevenzione

Le recenti innovazioni farmacologiche offrono nuove possibilità. “La novità – conclude Morosetti – è che di recente sono stati introdotti nella pratica clinica dei nuovi farmaci che, se utilizzati in modo corretto, sono in grado di fermare la progressione della MRC verso la insufficienza renale terminale e quindi la dialisi o il trapianto. Per modificare questo scenario è necessario un modello a 3 step sostenibile basato su diagnosi precoce, integrazione e trattamento e follow-up. La condivisione delle conoscenze con i Medici di Medicina Generale del vasto territorio della nostra azienda, che sono i primi interlocutori con i cittadini, è fondamentale prima di tutto per fare prevenzione e poi prendersi cura del paziente dopo l’eventuale diagnosi della malattia”.