Strisce blu a Roma, le mappe ‘segrete’ di Atac e l’app EasyPark: facile solo pagare le multe se sbagli sosta

Strisce blu a Roma, le multe a trabocchetto dei verificatori Atac quando sbagli, anche per pochi metri, dove puoi posteggiare gratis

Un salto indietro all’era del ‘Tuttocittà’, quando ancora non esistevano i cellulari o i Tom Tom per la navigazione elettronica e, se dovevi muoverti per Roma, utilizzavi un intero libro fatto di mappe sull’intera superficie della metropoli. Sembra uno scherzo ma è ancora attraverso piantine cartacee ‘segrete’ o comunque introvabili che Atac, nel pieno sviluppo dell’era digitale, consente agli spaesati utenti in possesso del permesso di parcheggiare gratis sulle strisce blu di conoscere se una determinata strada rientri o meno nel perimetro dell’esenzione.

Strisce blu a Roma, le mappe ‘segrete’ di Atac e l’app EasyPark: facile solo pagare le multe se sbagli sosta 1
La piantina sul sistema di tariffazione del quartiere Nomentano, sbiadita e custodita nei meandri segreti del web unica fonte per capire se hai diritto o no all’esenzione per la sosta

Strisce blu a Roma, le multe a trabocchetto dei verificatori Atac quando sbagli, anche per pochi metri, dove puoi posteggiare gratis

Eh sì perché neppure l’applicazione EasyPark, sviluppata dalla municipalizzata dei trasporti, è così intelligente da contenere, oltre al programma che permette di pagare la sosta da remoto, uno straccio di mappatura o almeno un elenco completo di tutte le strade dove la sosta è a pagamento solo per i non residenti.

Il risultato è che l’utente, nonostante sia in possesso dell’esenzione concessagli da Roma Servizi per la Mobilità, una delle tante società partecipate dal Campidoglio che rilascia il titolo da esporre sul veicolo, non può mai dare per scontato di avere il diritto di non pagare.

E questo, in buona sostanza, perché in assenza di una semplicissima lista delle strade che rientrano nel perimetro dove nulla è dovuto, se si sbaglia, anche di soli 10 metri la posizione sono dolori.

Ovvero ti viene appioppata una multa che i solerti verificatori di Atac, autorizzati a sanzionare chi non paga il dovuto sulle strisce blu ti piazzano sul parabrezza, ma che puoi estinguere, questo sì in un battibaleno, tramite il parcometro Pay&Go, se non con carte di credito prepagate, oppure tramite il portale PagoMulte scaricando l’avviso di pagamento.

Possibile mai nell’era egli iphone e dell’elettronica delle nano particelle la municipalizzata dei trasporti non fornisca agli utenti della strada alcuna strumentazione per capire se la via su cui vorrebbero parcheggiarsi, magari a notte fonda, debba essere o meno pagata?

Non si tratta di una questione di lana caprina ma della semplice, oltre che disarmante, realtà dei fatti.

Anche un residente che vive da anni in una zona dove i parcheggi sono a pagamento può cadere nella trappola dell’errore inevitabile ed essere bastonato a regola d’arte.

In mancanza di qualsiasi riferimento o notizia certa consultabile via web persino l’Intelligenza artificiale se, interrogata in merito al sistema tariffe di parcheggio a Roma, va in confusione.

Viene da pensare che questo sistema a trabocchetto abbia le gambe corte perché l’utente multato, potrebbe sempre decidere di impugnare la multa al prefetto di Roma o al giudice di pace come è suo diritto.

La risposta è no perché in realtà esistono, nascoste in qualche meandro della Rete, delle mappe cartacee delle zone di tariffazione, scannerizzate male e rigorosamente in formato Pdf, che ricordano quelle usate dai ‘baby boomers’ nati a metà del Novecento, quando giocavano a fare la caccia al tesoro.

Lì i confini di interesse sono indicati con precisione. Se poi il povero automobilista invocasse a suo discarico, oltre che il fatto, di essere privo dell’introvabile mappa anche di aver parcheggiato di notte peggio mi sento.

Secondo il principio giuridico per cui “Ignorantia legum non excusat”, vale a dire l’ignoranza delle leggi non è mai fonte di scusa per chi si trovi in difetto, è sufficiente obiettare che le informazioni sulle strade soggette a tariffazione possono essere richieste telefonicamente, anche se nessuno lo sa, allo 06.06.06, il centralino del Comune di Roma, aperto 24 ore su 24 e 7 giorni su 7.

Il bilancio di Atac in positivo potrebbe aiutare la soluzione del problema

In conclusione una domanda sorge spontanea. E cioè come sia possibile che le app predisposte da Atac per i parcheggi blu facilitino, in pratica, esclusivamente il pagamento a distanza delle soste e delle relative multe ma non forniscano alcun dato consultabile tramite cellulare sui settori precisi della città dove i residenti autorizzati possano sostare tranquilli e dormire senza il terrore di essere sanzionati.

Eppure nel bilancio 2024 approvato lo scorso 30 maggio dai soci di Atac, posseduta al 100% da Roma Capitale, ha evidenziato un risultato di esercizio peri a 950mila euro con accantonamenti per 15,77 milioni.

E’ così complicato trovare fondi che, con poche migliaia di euro, dotino anche Roma di un sistema di geolocalizzazione dei posteggi degno delle altre metropoli europee?

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