Le bombe su Teheran fanno tremare anche Roma: chiusa l’ambasciata israeliana, cresce l’allerta

Cresce l'allerta a Roma dopo l'atto di Israele al'Iran e la relativa risposta, chiusa l’ambasciata israeliana

Chiusa l’ambasciata israeliana a Roma e al Ghetto il ritorno di una diffusa paura. L’attacco aereo lanciato da Israele contro obiettivi iraniani a Teheran ha avuto immediate ripercussioni anche in Italia, in particolare a Roma, dove è scattato un nuovo stato di allerta.

Cresce l’allerta a Roma dopo l’atto di Israele al’Iran e la relativa risposta, chiusa l’ambasciata israeliana

Come già avvenuto in precedenza — ad esempio nell’aprile 2023, dopo il bombardamento israeliano al consolato iraniano a Damasco — la Capitale ha visto un rafforzamento dei controlli sugli obiettivi sensibili: sinagoghe, il Museo ebraico, l’ex Ghetto, la sede della Comunità ebraica e naturalmente l’ambasciata israeliana.

La sede chiusa per motivi di sicurezza

Proprio l’ambasciata, come tutte le missioni diplomatiche israeliane nel mondo, è stata chiusa per motivi di sicurezza. Il ministero degli Esteri di Gerusalemme ha comunicato la sospensione dei servizi consolari, invitando i cittadini israeliani all’estero alla massima cautela. “Contiamo di riaprire la prossima settimana”, ha dichiarato l’ambasciatore a Roma, Jonathan Peled, ringraziando le forze dell’ordine italiane per il supporto.

Il prefetto di Roma, Lamberto Giannini, ha contattato il presidente della Comunità ebraica, Victor Fadlun, per rassicurarlo sul massimo impegno del sistema di sicurezza nazionale. “Siamo pronti ad adottare ogni misura necessaria”, ha dichiarato. Nella riunione straordinaria a Palazzo Valentini è stata disposta un’intensificazione della vigilanza su tutti i potenziali obiettivi.

Non sono previsti invece particolari dispositivi per il Pride romano, dove sfileranno anche esponenti della Comunità ebraica. Ma l’attenzione resta alta: il timore di ritorsioni, anche lontano dal Medio Oriente, è concreto.