A vederlo sembrava un anziano come tanti: ottant’anni, qualche acciacco, una vita ritirata in una casa popolare nel cuore di San Basilio. Ma dietro la porta dell’appartamento in via Fabriano si nascondeva ben altro: un vero e proprio laboratorio artigianale per la lavorazione e il confezionamento del crack. Una base operativa in piena regola, gestita con metodo e precisione, al centro di una delle più attive piazze di spaccio della Capitale.
L’ottantenne sorpreso durante il pisolino mentre altri tre uomini preparavano dosi di crack e cocaina in salotto: maxi sequestro a San Basilio
L’irruzione è scattata una sera di maggio (e la notizia resa nota solo ora), dopo settimane di appostamenti e controlli incrociati da parte del IV Distretto San Basilio. Gli agenti hanno atteso che tre uomini — tutti romani — entrassero nell’abitazione dell’anziano. Poco dopo le 23, il blitz: dentro, i poliziotti hanno trovato i tre intenti a confezionare dosi di droga (chi la tagliava e chi la cuoceva), mentre il “nonnetto della droga” riposava nella sua stanza.
La base narcos in salotto
In una delle stanze era stata allestita una sorta di “raffineria casalinga”, con strumenti di precisione, fornelli per la “cottura” della cocaina e bustine pronte per essere riempite. Sul tavolo del salone: panetti già tagliati, bilancini e oltre 30.700 euro in contanti, frutto — secondo gli investigatori — dello spaccio. Complessivamente, sono stati sequestrati più di tre chili di sostanze stupefacenti, tra cocaina pura e crack.
Quella che sembrava la casa di un pensionato si è rivelata invece una centrale nevralgica della rete dello spaccio romano.
Una “retta”, come la chiamano in gergo: luogo sicuro per stoccare, trasformare e distribuire la droga. I quattro sono stati arrestati con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio. Gli arresti sono stati convalidati.