Castelli Romani, sei mesi di lavori e 1400 firme per riaprire una via cruciale per gli scambi con la metro A

Castelli Romani, sei mesi di lavori e 1400 firme per riaprire una strada strategica per il traffico tra i comuni dell’area

Castelli Romani, sei mesi di lavori e 1400 firme per riaprire una via cruciale per lo scambio con la metro A.

Castelli Romani, sei mesi di lavori e 1400 firme per riaprire una strada strategica per il traffico tra i comuni dell’area

Una mobilitazione che, dopo un lungo periodo di disagi alla circolazione stradale per tutto l’hinterland situato a sud della capitale, ha portato alla riapertura della Strada Provinciale 83/b di via delle Barozze, situata nel comune di Rocca di Papa.

La chiusura di un tratto di via delle Barozze risale agli inizi del mese di dicembre dello scorso anno, ed era stata provocata dal crollo parziale di un muro si sostegno dell’infrastruttura che è stata riaperta al traffico veicolare nella giornata di oggi, sabato 7 giugno, a conclusione dei lavori di consolidamento eseguiti dalla Città Metropolitana di Roma Capitale su un ponticello in cui si era verificato il cedimento.

Il protrarsi delle riparazioni aveva indotto un comitato a promuovere la raccolta di centinaia di firme di residenti esasperati dalle conseguenze nefaste dell’interruzione di una direttrice strategica per gli spostamenti tra i Castelli e la capitale.

La riapertura va a beneficio di migliaia di lavoratori e di studenti che torneranno a raggiungere in tempi accettabili la stazione della Metro A Anagnina, punto di accesso obbligato verso Roma.

Senza considerare il fatto che via delle Barozze è un’arteria di collegamento di importanza cruciale per tutte le località abbarbicate sulle pendici situate alle porte della città perché consente di collegare via dei Laghi con via Frascati facendo da trait d’union tra la zona bassa e quella alta della cittadina di Rocca di Papa crocevia per molti altri comuni del circondario.

La riapertura del tratto chiuso per crollo alleggerirà anche il caos che, nelle ore di punta caratterizzava, alcune direttrici alternative a quella vietata al transito dei veicoli.

Si tratta, in gran parte di strade, che versano in un grave stato di abbandono, coperte di buche scavate anche a causa delle ingenti perdite di condutture idriche sotterranee ormai obsolete.

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