E’ stato arrestato il rapinatore che martedì ha ucciso con una coltellata al petto il benzinaio di Tor San Lorenzo, Nahid Mihai, 37 anni. I carabinieri hanno fermato un 18enne di Ardea, che messo alle strette, ha confessato e fatto recuperare l’arma del delitto, un coltello a serramanico con una lama di sedici centimetri.
Omicidio benzinaio: ad essere fermato con l’accusa di rapina e omicidio un 18enne con precedenti penali
Per le indagini, coordinate dalla procura di Velletri, si sono rivelate cruciali le analisi di numerosi impianti di videosorveglianza di tutta l’area.
È stata ricostruita, così, la traiettoria del fuggitivo a bordo di una moto Bmw GS 650 bianca, risultata rubata due giorni prima a Roma e successivamente trovata carbonizzata in una zona boschiva di Ardea.
Le indagini
Il furto della moto è stato attribuito a tre giovani del litorale sud romano, che sono risultati estranei al delitto. Attraverso lo studio delle loro relazioni sociali, gli investigatori hanno identificato il 18enne, che la sera precedente il fatto aveva rubato la moto a uno dei tre.
Dopo il sequestro di indumenti e telefoni, l’analisi incrociata dei dati di videosorveglianza e smartphone ha confermato il coinvolgimento del 18enne.
La confessione e l’arma recuperata
Ieri, il 31 maggio, a pochi giorni dell’omicidio, il giovane è stato rintracciato a Cisterna di Latina.
Durante l’interrogatorio, e ormai alle strette, ha confessato l’omicidio seppur sostenendo che non avrebbe voluto uccidere, e poi ha fatto recuperare agli investigatori l’arma del delitto, un coltello a serramanico con una lama di 16 centimetri, e gli indumenti usati nella rapina-omicidio, nascosti sempre in una radura di Ardea.
Il coltello recuperato, con tracce di sangue, e il materiale sequestrato hanno completato il quadro dell’omicidio.
Il 18enne è stato trasferito nel carcere di Velletri con l’accusa di omicidio e rapina a disposizione dell’autorità giudiziaria.
La vittima voleva difendere l’incasso
L’omicidio si era consumato in pochi secondi poco prima di mezzogiorno del 27 maggio, quando un giovane in moto, travisato con casco integrale e vestito di nero, si era presentato al distributore “Toil” intimando la rapina.
Il colpo mortale è stato sferrato non appena il benzinaio, sposato e papà di due bambini, ha cercato di trattenere l’incasso della mattinata, neanche 600 euro. La ferita, troppo grave, non gli ha dato scampo. E’ morto tra la braccia dei soccorritori intenti a tamponare la ferita.