Artena, tentato omicidio in danno di un amico fraterno: 8 anni in primo grado per un 43enne del posto

Artena, 8 anni di reclusione in primo grado per tentato omicidio in danno di un amico 

Il Tribunale di Velletri ha emesso in primo grado una sentenza di condanna a otto anni di reclusione a carico di un 43enne di Artena accusato del reato di tentato omicidio in danno di un amico.

Artena, 8 anni di reclusione in primo grado per tentato omicidio in danno di un amico

La sentenza pronunciata ieri, giovedì 29 maggio, conclude la prima fase di un processo che ha fatto luce su un grave accoltellamento avvenuto nel 2004 nel comune situato alle porte di Roma. L’uomo, la cui identità non è stata rivelata, è stato ritenuto responsabile del ferimento a scopo omicida di un amico di 41 anni, nell’ambito di una vicenda che ha scosso la comunità locale.

I Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Colleferro, con il supporto dei colleghi di Artena, hanno dato esecuzione all’ordinanza di carcerazione, accompagnando il condannato nel carcere di Velletri al termine delle formalità di rito. La prontezza dell’intervento e la meticolosità delle indagini sono state fondamentali per assicurare una rapida risposta giudiziaria.

Le indagini, coordinate dal pubblico ministero della Procura di Velletri, Serena Rossi, sono state definite “meticolosissime” e hanno permesso di ricostruire con precisione i fatti accaduti a fine luglio dello scorso anno.

La vittima, un 41enne, fu gravemente ferita con un’arma da taglio in una delle vie di Artena. Soccorso immediatamente dal 118, l’uomo fu trasportato d’urgenza all’ospedale di Colleferro dove venne stabilizzato e successivamente trasferito all’ospedale Spallanzani di Roma. Qui, dovette affrontare due delicati interventi chirurgici per l’asportazione di un organo colpito dall’arma, a riprova della gravità dell’aggressione subita.

La lite, scaturita per futili motivi, lasciò la vittima in condizioni critiche a seguito di una profonda ferita all’addome. Inizialmente, il 41enne aveva dichiarato di non riconoscere il suo aggressore, rendendo complesse le prime fasi investigative. La zona dell’accoltellamento, inoltre, non era coperta da sistemi di videosorveglianza, fattore che ha ulteriormente condizionato la raccolta di elementi di prova nell’immediatezza dei fatti.

Nonostante le difficoltà iniziali gli inquirenti, attraverso complesse attività tecniche e un’attenta analisi degli indizi, sono riusciti a ricostruire l’esatta dinamica dell’aggressione e a individuare il presunto colpevole.

Le manette erano scattate ai polsi del 43enne lo scorso mese di novembre, a pochi mesi di distanza dall’accaduto.

La condanna a otto anni di reclusione arriva sei mesi dopo l’arresto. Il Pubblico Ministero aveva richiesto una pena di 9 anni e 4 mesi, ma il giudice ha optato per una condanna leggermente inferiore, pur riconoscendo la gravità del reato e di una brutta pagina di cronaca nera che aveva destato preoccupazione in tutta la comunità del comune situato nell’hinterland della provincia di Roma.

E’ opportuno ricordare che qualsiasi persona denunciata, fermata, tratta in arresto, indagata oppure rinviata a giudizio in ogni stato e grado del procedimento penale deve essere considerata innocente sino alla pronuncia di una sentenza di condanna definitiva nei suoi confronti.

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